Per Berlusconi la chiusura definitiva di questa quanto mai controversa campagna elettorale, fatta di sorprese e colpi bassi, tensione alle stelle, violenze, aggressioni, e clima da resa dei conti finale, è stata a Napoli. A cinquanta minuti dall’entrata in vigore del silenzio elettorale, il premier si è esibito sul palco di Piazza del Plebiscito arringando la folla e facendo il suo show, poco dopo l’esibizione di Gigi D’Alessio. «Affidereste la vostra città a uno che non sa gestire né un’edicola né una bancarella di cozze?», ha chiesto alla gente in piazza che gli ha riservato molti applausi ma anche fischi. Dal palco partenopeo, è giunto anche un messaggio alla politica nazionale. Berlusconi ha messo le mani avanti, dimostrandosi deciso a prepararsi al peggio. Ha detto, infatti, che se il centrodestra dovessero perdere Milano e Napoli, non vi sarà alcuna crisi di governo, non si dimetterà. «Se anche dovesse andare male a Napoli e a Milano, il governo non cadrà». Il Cavaliere ci ha tenuto a sottolineare, inoltre, che nonostante i finiani abbiano dato forfait, la maggioranza è in grado egualmente di reggere. «La maggioranza, nonostante la diaspora di Fini e Casini, è numericamente inferiore ma politicamente più coesa. Il governo nei prossimi giorni realizzerà le riforme: quella del fisco, la giustizia e la riforma dell’architettura dello Stato». Illustrando i provvedimenti specifici che l’esecutivo intende adottare per Napoli, ha ricordato quello che stopperà l’abbattimento delle case abusive: «Stiamo per varare un decreto per fermare fino alla fine dell’anno gli abbattimenti, sospenderemo le demolizioni in modo da valutare i casi di necessità e quelli speculativi». La norma dovrebbe essere approvata nel prossimo consiglio dei ministri. In merito al problema dei rifiuti, ha spiegato che potrà essere risolto solo se vincerà Lettieri, mentre tutto rimarrà uguale se a entrare in Comune da sindaco sarà l’esponente dell’Idv «un demagogo che parla di cose che non conosce». Il premier, estraendo un fogliettino dalla tasca, ha messo in scena un teatrino, come spesso in queste occasioni, elencando una serie di domande retoriche alle quali il “pubblico” risponde urlando “Si” o “No”. «Volete un sindaco famoso solo per aver mandato a processo degli innocenti? Un pm che non ha mai visto una causa e che e’ stato anche trasferito per incapacita?», ha chiesto riferendosi a De Magistris.
Poi, le domande su Lettieri: «Volete un bravo amministratore, una persona che non riscuoterà la tassa dei rifiuti fino a quando un solo sacchetto di spazzatura sarà per strada?». Per lo staff di Lettieri, candidato sindaco del centrodestra, la presenza del premier è stato un fatto decisamente positivo, e potrà fungere da effetto traino per numerosi indecisi.