Elsa Fornero torna a parlare di patrimoniale. Quanto basta per far finire l’ex ministra al centro delle critiche. L’economista ne ha parlato in un lungo articolo sulla Stampa, in cui esordisce ricordando un recente intervento televisivo con Romano Prodi ospite, in cui ha sostenuto l’opportunità dell’introduzione di una imposta patrimoniale, una proposta con cui a detta di Prodi si perdono le elezioni. «Ci possono essere molte buone ragioni per le quali il nostro Paese potrebbe considerare un’imposta patrimoniale (in realtà sul patrimonio immobiliare, visto che quello finanziario già ne è gravato), e infatti molti Paesi europei ce l’hanno». I motivi per la Fornero sono due. Da una parte le «serie difficoltà nella finanza pubblica», dall’altro le «gravi iniquità sociali».
Per l’ex ministra non bisogna dare per scontato che la patrimoniale sia sgradita ai cittadini o ad una parte rilevante di essi. Anzi, i giovani potrebbero essere favorevoli, visto che non hanno motivo di accollarsi un debito contratto per mantenere il tenore di vita e talvolta i privilegi delle generazioni che li hanno preceduti. «Possibile che gli elettori non si accorgano di questo trasferimento di oneri sui loro figli e nipoti, e se sì effettivamente lo vogliano? Non sarebbe allora il caso, per i politici (ma qui ci vorrebbero “statisti”), di essere trasparenti su questo punto?», si chiede Elsa Fornero sulla Stampa.
“SI PUÒ STABILIRE IMPONIBILE MINIMO ELEVATO O LIMITARE TASSA”
Elsa Fornero auspica anche «tolleranza zero nei confronti dell’evasione fiscale, piuttosto che atteggiamenti di aperta indulgenza, se non implicito incoraggiamento». Per l’ex ministra è anche una questione di uguaglianza. Negli ultimi decenni la povertà si è diffusa, mentre una piccola parte della popolazione ha aumentato la propria quota di ricchezza. L’ex ministra cita a tal proposito un’indagine di Bankitalia che ha evidenziato come il 5% più ricco in Italia detenga circa il 47% della ricchezza complessiva, invece il 50% più povero ha solo l’8%. Fornero è consapevole delle obizioni all’imposta patrimoniale, a partire la non fattibilità.
«Si potrebbe però stabilire un imponibile minimo piuttosto elevato o limitare l’imposta al momento della trasmissione ereditaria, così come la si potrebbe usare per alleggerire l’imposizione sul reddito da lavoro o evitare un aumento netto della pressione fiscale», suggerisce Fornero. C’è chi ritiene la patrimoniale un attacco alla sacralità della casa o una punizione del risparmio. «In fondo, però, per la destra è una misura di sinistra e per la sinistra (riformista) una misura che fa perdere le elezioni. Ne usciremo mai?», la domanda con cui l’economista conclude il suo editoriale.