“Eni aprirà conto in rubli per pagare gas russo”/ Se per Ue non sono illeciti…

- Silvana Palazzo

Reuters rivela che Eni aprirà conto in rubli per pagare gas russo a meno che l'Ue non chiarisca che sono illeciti. Ma da Bruxelles non arrivano (per ora) chiarimenti

Ad Eni Descalzi Lapresse

Eni aprirà un contro in rubli per acquistare il gas russo a meno che l’Unione europea non chiariscano che ciò è in contrasto con le sanzioni introdotte dopo lo scoppio della guerra in Ucraina per l’invasione della Russia. Lo rivela Reuters, secondo cui la multinazionale made in Italy nel settore dell’energia ha intenzione di avviare la prossima settimana le procedure necessarie per l’apertura di un conto in rubli. L’agenzia, che cita tre fonti vicine al dossier, riferisce che il gruppo italiano abbia preso tempo per valutare gli sviluppi della vicenda, riservandosi di aspettare fino all’ultimo, ma dovrà avviare le procedure la settimana prossima per non rischiare di violare i contratti che regolano le forniture russe. La Russia, infatti, ha tagliato le forniture di gas a Bulgaria e Polonia alla fine di aprile dopo che si sono rifiutate di pagare in rubli.

Dunque, il tempo stringe, visto che Eni è tenuta a regolare il pagamento delle forniture mensili di Gazprom intorno al 20 maggio. Reuters aggiunge che sia la compagnia che Palazzo Chigi non hanno commentato la notizia. Ma è noto che il governo italiano abbia ripetutamente sollecitato la Commissione europea a dare indicazioni chiare in merito al nuovo sistema di pagamenti introdotto dal presidente Vladimir Putin lo scorso marzo in risposta alle sanzioni.

GAS RUSSO E RUBLI, IL MONITO DI DRAGHI ALL’UE

La Russia chiede che gli acquirenti del loro gas depositino in euro o dollari quanto devono su un conto presso Gazprombank, che provvede a convertire le somme in rubli e a depositare il ricavato su un altro conto di proprietà della società cliente. L’ultimo passaggio è, dunque, il trasferimento della valuta russa a Gazprom. Infatti, Reuters riferisce che Eni ha ricevuto comunicazioni da Gazprom in cui si spiega che il pagamento può avvenire in euro, ma poi la somma viene convertita in rubli. Giovedì da Washington il premier Mario Draghi si è detto fiducioso che la richiesta russa non comporti problemi in termini di interruzioni delle forniture o di violazioni del quadro delle sanzioni.

«Non c’è un pronunciamento ufficiale su cosa costituisca una violazione delle sanzioni. Nessuno ha mai chiarito se i pagamenti in rubli violino o meno le sanzioni, siamo in una zona grigia», aveva detto il presidente del Consiglio. La Commissione europea aveva, infatti, avvertito gli acquirenti di gas russo del rischoo di violare le sanzioni con la conversione dei pagamenti in rubli, ma i funzionari non hanno chiarito la posizione dell’Ue sullo schema.





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