La polizia di New York continua ad indagare sul caso dei pacchi bomba sospetti che giungono numerosi da giorni. Gli ultimi avrebbero raggiunto anche l’attore e premio Oscar Robert De Niro,notoriamente molto critico nei confronti di Trump. Stesse caratteristiche anche in merito al pacco sospetto giunto a Joe Biden, trovato in un centro di smistamento della posta a New Castel dove risiede l’ex vicepresidente, mentre secondo quanto riferito dalle autorità, un secondo pacco avente il medesimo destinatario è stato intercettato in una struttura postale a Wilmington, Delaware. Sul caso non poteva non esprimersi anche il presidente Usa, Donald Trump che, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, in apertura del comizio elettorale in Winsconsin ha parlato di “un attacco alla democrazia”, aggiungendo: “Troveremo i responsabili e li assicureremo alla giustizia il prima possibile”. Infine, un attacco durissimo alla stampa: “Anche i media hanno le loro responsabilità”, aggiungendo che dovrebbero “mettere fine alle loro incessanti ostilità”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
NUOVO PACCO DESTINATO A BIDEN
Arrivano nuovi aggiornamenti dagli Stati Uniti d’America, dove è scattato l’allarma pacco bomba. Sono stati rinvenuti dei pacchi sospetti destinati a Barack Obama, i coniugi Clinton e la CNN, ma non solo: nelle ultime ore sono stati effettuati dei ritrovamenti anche davanti agli uffici di Manhattan del celebre attore Robert De Niro e nel Delaware, destinato all’ex vicepresidente Joe Biden. Secondo le forze dell’ordine, come riporta NBC News, è stato rinvenuto un secondo pacco sospetto destinato all’ex numero due americano in una struttura postale del New Castle. Attese conferme nelle prossime ore, con l’allerta che è massima: ricordiamo che per quanto riguarda De Niro, il pacco bomba è stato trovato a 375 Greenwich Street, dove è situato il ristorante Tribeca Grill di proprietà dell’attore. La Polizia ha inoltre riferito che non è stato necessario evacuare l’edificio, visto che in quel momento non era presente nessuno all’interno. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
NEL MIRINO ROBERT DE NIRO
Si allarga la platea degli “anti-Trump” messi nel mirino dalla nuova strategia di tensione di questi ultimi folli giorni: un altro pacco bomba, molto simile a quelli ritrovati ieri, è stato rinvenuto questa mattina nel ristorante di New York di proprietà di Roberto De Niro, noto attore pluripremiato di Hollywood che nel recente passato si è scagliato più volte contro il Presidente e le politiche dei Repubblicani su diversi temi di attualità (da MeToo al razzismo passando per i migranti, ndr). Il pacco conteneva un ordigno ancora non esploso e per fortuna non ci sono stati feriti neanche questa volta: secondo la polizia di NY, non è stata necessaria neanche l’evacuazione visto che a quell’ora della mattina lo stabile era sostanzialmente vuoto. Si tratta con questo dell’ottavo pacco bomba inviato negli ultimi giorni negli States, quasi tutti contro elementi di spicco della opposizione strenua a Trump e al nuovo corso alla Casa Bianca: ricordiamoli, sono Barack Obama, Hillary Clinton, Eric Holder, George Soros, ex direttore Cia John Brennan e la deputata dem Maxine Waters. (agg. di Niccolò Magnani)
FBI: “TERRORISMO INTERNO”
Secondo le prime stime fatte dall’Fbi sul generalizzato allarme bomba scaturito nelle ultime ore a New York (e non solo) «si tratta di un probabile atto di terrore interno», dunque di marca “Usa” probabilmente tra le frange dell’estrema destra. È stata infatti smentita la bomba ritrovata alla Casa Bianca e ad essere colpiti sono stati i “simboli” dem (Clinton, Obama, Joe Biden e Soros) e i media che con forza si sono opposti a Trump in questi anni (Cnn e Time Warner). Ambienti vicini al tycoon confermano della netta condanna fatta da Trump contro queste azioni intimidatorie, anche se affermano come potrebbe esserci dietro una mera volontà “strategica” di montare tensione anti-Trump in vista delle imminenti elezioni di midterm. In attesa di piste serie e verificate, il sindaco di New York Bill De Blasio ha commentato sulle ultime novità «questi atti di terrorismo non ci cambieranno, la popolazione di New York lo ha già vissuto in passato e sa come affrontare queste circostanze». E poi ancora, ricordando gli attentati del recente passato, «il primo attacco a New York risale al 1993 con l’attacco al World Trade Center, non c’è niente di nuovo. Siamo un’icona internazionale e per alcuni un bersaglio internazionale. Il terrorismo funziona solo se lo lasciamo funzionare. Noi siamo tosti, siamo newyorchesi, sappiamo riprenderci e non lasceremo che i terroristi cambino il nostro modo di essere» conclude il primo cittadino di Manhattan. (agg. di Niccolò Magnani)
TRUMP ATTACCA ANCHE I MEDIA: “RESPONSABILI”
Punta il dito anche contro i media il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Commentando la notizia dei numerosi pacchi bomba recapitati a Barack Obama, Hilary Clinton, Casa Bianca e Cnn, il tycoon a stelle e strise ammette: «Troveremo i responsabili e li assicureremo alla giustizia – le parole rilasciate durante un comizio nel Wisconsin – vogliamo che tutte le parti si uniscano in pace e armonia. Anche i media hanno responsabilità e dovrebbero mettere fine alle loro incessanti ostilità. Hanno una responsabilità nel definire il tono civile, devono cessare i loro attacchi e le loro storie costantemente negative e spesso false». Le indagini intanto proseguono, e l’Fbi è alla ricerca di un pacco sospetto che doveva essere recapitato a Joe Biden, ex vice presidente degli Stati Uniti, che però aveva un indirizzo sbagliato ed è tornato indietro. Le autorità hanno invitato tutti a non maneggiare pacchi postali se ritenuti sospetti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE PAROLE DI TRUMP
Gli ordigni recapitati a molti esponenti Democratici della politica americana nella giornata di mercoledì hanno scosso gli Stati Uniti: è arrivato un appello all’unità da parte del presidente Donald Trump, che ha ovviamente condannato l’accaduto ma ha anche invitato gli Usa a dare per l’ennesima volta prova di essere una grande democrazia: “Non possiamo tollerare questi attacchi codardi, condanno con vigore tutti coloro che scelgono la violenza. L’intero complesso del nostro governo sta indagando e porterà i responsabili di questi atti deprecabili davanti alla giustizia. In questi tempi dobbiamo unire, dobbiamo stare assieme e mandare un messaggio molto chiaro, forte, inequivocabile: atti o minacce di violenza politica di qualsiasi tipo non hanno posto negli Stati Uniti. La sicurezza del popolo americano è la mia massima e assoluta preoccupazione.” (agg. di Fabio Belli)
ANCHE IL GOVERNATORE CUOMO NEL MIRINO
Anche il Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, sembra essere nel mirino dell’ondata di pacchi bomba che sta sconvolgendo l’America, recapitati a molt personalità di spicco della politica americana. “Un dispositivo è stato spedito al mio ufficio a Manhattan. Siamo appena stati informati, il dispositivo viene esaminato in questi momenti” ha comunicato direttamente Andrew Cuomo, interenendo nel corso della conferenza tenuta con il sindaco Bill De Blasio in merito agli esplosivi inviati soprattutto nella città d New York. De Blasio ha specificato come al momento si stanno valutando possibili azioni, ma anche come senza mezzi termini il tutto venga interpretato come un atto di terrorismo. “Quello a cui abbiamo assistito oggi è un tentativo di seminare il terror. È chiaramente un atto di terrorismo per indebolire la nostra stampa libera e i leader del nostro paese attraverso azioni violente“. (agg. di Fabio Belli)
ORDIGNO ANCHE A EX MINISTRO
La tensione negli Stati Uniti resta altissima dopo i pacchi bomba che sono stati indirizzati alle residenze degli ex presidenti Usa, Clinton e Obama. A precedere l’avvenimento sospetto, l’invio di un pacco bomba anche al miliardario George Soros mentre per un allarme simile è stato evacuato il Time Warner Center a New York che ospita gli uffici della redazione della Cnn. Qui il pacco è già stato rimosso e secondo le prime indiscrezioni era indirizzato all’ex direttore della Cia, John Brennan, grande critico di Trump. Al suo interno, come spiega Repubblica.it, sarebbe stata rinvenuta polvere bianca sospetta e l’ordigno era “attivo”, dettaglio confermato dal portavoce della polizia in conferenza stampa. A quanto pare, tutti i pacchi bomba inviati tra ieri ed oggi sarebbero opera di un “unico individuo o gruppi di individui”. Stesso episodio simile è stato registrato anche in Florida, a Sinrise, dopo la polizia ha evacuato un edificio in cui si trovava l’ufficio della democratica Debbie Wasserman Schultz.. In questo caso specifico però, il pacco aveva l’indirizzo della parlamentare come mittente mentre l’ordigno era indirizzato a Eric Holder, ex ministro della Giustizia di Obama, ma con un indirizzo di invio errato, per questo rispedito indietro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
EVACUATA SEDE CNN MANHATTAN
Era indirizzato a Hillary Clinton il pacco bomba giunto alla loro abitazione. Intanto il palazzo nel cuore di Manhattan che ospita gli uffici della Cnn, il Time Warner Centre, è stato evacuato dopo un allarme bomba. Infine un ennesimo pacco bomba indirizzato alla casa Bianca sarebbe stato intercettato prima che arrivasse a destinazione, ma le autorità americane smentiscono. In campo sono scesi i servizi segreti e l’Fbi, dalle prime indagini sembrerebbe che tutti i pacchi abbiano un unico mandante. Tutta la zona di Columbus Circe a Manhattan dove si trova la sede della Cnn è stata chiusa al traffico delle vetture e a quello pedonale.
CLINTON E OBAMA NEL MIRINO
Pioggia di pacchi bomba negli Stati Uniti, inviati ai massimi esponenti della politica e dell’economia americana. Sembra esserci una strategia comune dietro ad altri due pacchi bomba, dopo quello inviato qualche giorno fa al miliardario George Soros, questa volta indirizzati rispettivamente a due ex presidenti democratici, Bill Clinton e Barack Obama, ai loro indirizzi d casa. Ovviamente personaggi di questa levatura non vanno alla porta a ritirare la posta, hanno personale specializzato che monitorano qualunque cosa arrivi ed è così che uno di questi ha riconosciuto un pacco contenente un ordigno arrivato a casa Clinton.
ATTACCO AGLI STATI UNITI
Poche ore dopo e stesso tipo di pacco arrivava all’ufficio di Washington di Barack Obama, anche questo riconosciuto prima che potesse causare una esplosione. Non si sa al momento che carica avessero gli ordigni esplosivi, se fossero di tipo dimostrativo o in grado di provocare una strage, ma sono segnali di un clima molto inquietante che rilancia alta la tensione terrorismo. Dai personaggi prescelti per i mancati attentati si potrebbe pensare a qualche gruppo dell’estrema destra nazionalista americana, autori già in passato di attentati, ma naturalmente è tutto da verificare. Intanto la paura corre sui fili della posta, massima attenzione e sorveglianza su quanto viene recapitato. Le indagini sono state affidate ai servizi segreti.