A sorpresa le elezioni tenutesi nelle Maldive hanno visto perdente il presidente uscente Abdulla Yameen, fondamentalista islamico che negli ultimi anni aveva imposto una sorta di dittatura, a cui la popolazione aveva cercato di opporsi venendo repressa nella violenza. Ha vinto invece il candidato dell’opposizione e pure con un grande margine di distacco, Ibu Mohamed Solih con il 58% dei voti. Importante sottolineare la massiccia partecipazione al voto, oltre il 90% degli aventi diritti al voto che potrebbe spiegare la vittoria di Ibu: tutto questo con un solo comizio concesso a Ibu e il divieto di attaccare manifesti per le strade. La speranza è che adesso non si verifichi una spaccatura nel paese del turismo che porti a scontri armati (Agg. Paolo Vites)
SCONFITTA LA DITTATURA DI YAMEEN
Le elezioni nelle Maldive che si sono tenute domenica 23 settembre, si sono concluse con un colpo di scena. Con oltre l’80% delle schede scrutinate, infatti, il presidente uscente Abdulla Yameen sarebbe risultato indietro di 17 punti percentuali rispetto al suo principale sfidante, il leader dell’opposizione Ibrahim Mohamed Solih, conosciuto con il soprannome di Ibu. Nonostante i risultati schiaccianti, riporta IlPost.it, Yameen non avrebbe ancora riconosciuto pubblicamente la sua sconfitta. Il presidente uscente godeva dell’appoggio della Cina e su di lui vi erano le accuse di voler instaurare un regime autoritario nel suo Paese. A conferma dei risultati parziali che davano per vittorioso Solih, anche l’intervento della commissione elettorale delle Maldive, l’organo controllato dal governo di Yameen e che questa mattina ha parlato di un margine di ben 38mila voti a favore del candidato dell’opposizione. Un risultato inaspettato dai più soprattutto alla luce del lavoro che dal 2013 – ovvero da quando era alla guida del governo – sarebbe stato compiuto da Yameen nelle Maldive in termini di limitazione della libertà di espressione e di dissenso. Ciò aveva già portato in passato all’esilio o all’arresto di molti esponenti dei partiti dell’opposizione.
ELEZIONI MALDIVE: LE LIMITAZIONI DEL GOVERNO YAMEEN
Prima delle elezioni nelle Maldive non erano stati fatti sondaggi, dando quasi per certa la vittoria del presidente uscente. Limitazioni alle forze di opposizione erano state imposte anche in sede di campagna elettorale, quando era stato loro permesso di poter organizzare un solo comizio. Non era stato possibile neppure attaccare per le strade della capitale Malè neppure dei manifesti elettorali, né il governo aveva dato la possibilità agli osservatori indipendenti giunti nel Paese per seguire le elezioni di scrutinare le singole schede. Questo aveva incrementato i sospetti di manipolazione dei risultati elettorali da parte del governo di Yameen. In attesa dei risultati ufficiali, Solih si accinge a diventare il quarto presidente delle Maldive dall’inizio della transizione democratica avviata nel 2008 dopo decenni di governi autoritari. Per il nuovo presidente, tuttavia, non sarà affatto semplice governare per la diversità delle forze che compongono la sua coalizione ma anche per i difficili equilibri che dovrà trovare con India e Cina.