Mai entrare in collisione con Scientology, le battaglie legali e non solo diventano vere guerre. E’ quello che sta pagando l’attrice Leah Remini che ha lasciato l’associazione nel 2013 e non paga ha filmato una serie documentario “Leah Remini: Scientology and the Aftermath” in cui racconta la sua vicenda e indaga sulla chiesa pagana con testimonianze di altre persone che l’hanno abbandonata. Accuse e polemiche a vicenda, ma adesso si è a una svolta molto brutta. L’attrice è stata addirittura accusata di omicidio. La vittima è un addetto al quartier generale di Scientology di Sydney, in Australia, pugnalato alla gola con un grosso coltello da cucina da un ragazzino di 16 anni che si trovava nella chiesa durante il rito di purificazione della madre. Il giovane si trova in carcere mentre la portavoce della chiesa, Karen Pouw, ha scritto al presidente del canale televisivo dove è stata trasmessa la serie della Remini accusando che il programma ha istigato il 16enne all’omicidio.
ISTIGAZIONE ALL’OMICIDIO
Ecco l’accusa come riportata da media: “Un giovane appartenente al culto di Scientology in Australia è stato ucciso. Prima di commettere questo atroce delitto, l’omicida ha sputato feroce disprezzo e false affermazioni di matrice religiosa, incitato dalla serie di A+E e dai suoi conduttori, Leah Remini e Mike Rinder”. La portavoce di Scientology ha aggiunto che ancora prima di commettere l’omicidio il ragazzo aveva minacciato di radere al suolo la chiesa, dopo aver trovato un link a un sito dove veniva trasmesso il programma televisivo. La portavoce accusa il canale televisivo di non aver fatto nulla per fermare il programma e li accusa di essere responsabili dell’omicidio. Inoltre accusa Leah Remini di istruire gli ex membri di Scientology ad attaccare la chiesa sotto pagamento.