Una tragedia scolastica che ha choccato un intero Paese e che ha richiesto l’intervento dello stesso Ministro dell’Interno bielorusso, Igor Shunevich, per fornirne il resoconto e il grave bilancio: in un istituto nei pressi della capitale Minsk, infatti, uno studente di soli 15 anni ha aggredito a coltellate prima la sua professoressa di Storia e poi anche un altro alunno, uccidendo entrambi. Secondo quanto si apprende, alcuni compagni avrebbero cercato di fermare il ragazzino dopo che, all’ingresso in aula, aveva accoltellato l’insegnante ma uno di loro ha avuto la peggio e nel corso di quello che è apparso come un raptus che però al momento è inspiegabile ha ferito a morte anche uno degli alunni. Non solo, prima di fuggire via sarebbe entrato in una delle aule accanto alla sua e avrebbe colpito un terzo alunno, tanto che dai media locali si apprende che oltre alle due vittime vi sarebbero anche due persone al momento ferite e ricoverate in ospedale e pare in gravi condizioni. Intanto c’è attesa per l’interrogatorio del baby killer che è stato già fermato dalla polizia ma non ha ancora fornito alcuna spiegazione in merito al suo gesto. (agg. di R. G. Flore)
ACCOLTELLATI SENZA APPARENTE MOTIVO
Choc in Bielorussia, ex nazione satellite dell’Unione Sovietica, dove uno studente quindicenne ha ucciso una propria prof e un altro alunno, ferendo in maniera gravissima altri due compagni di scuola. Le forze dell’ordine lo hanno catturato dopo una fuga di circa due ore, ed ora i media si domandano cos’abbia spinto il quindicenne Vadim, all’apparenza un ragazzo normale, a compiere tale mattanza. Secondo alcune voci non è ben chiaro il coinvolgimento del professore nella vicenda, ma pare che Vadim avesse avuto in passato alcune discussioni con Alexander, l’alunno ucciso a coltellate. Secondo un’altra ipotesi, l’omicida avrebbe invece avuto un acceso diverbio con l’insegnante uccisa, colpevole di aver premiato un altro alunno, e non lo stesso Vadim, che se l’è di fatto legata al dito scatenando poi la propria furia omicida. Si parla quindi di uno stato psichico alterato da alcool e droghe, nonché di una frequentazione “sbagliata” di internet, con riferimento alle molteplici strage avvenute negli istituti scolastici degli Stati Uniti, a cominciare dalla più famosa di Coloumbine del 1999, dove morirono 12 studenti e un insegnante. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHOC A SCUOLA: QUINDICENNE UCCIDE PROF E ALUNNO
Un quindicenne bielorusso ha ucciso una propria professoressa ed un alunno durante un raptus omicida a scuola. L’episodio, riportato dai principali media internazionali nonché dall’edizione online del quotidiano Il Messaggero, ci giunge precisamente da Stolbtsy, una piccola cittadina della Bielorussia che dista 65 chilometri dalla capitale Minsk. Stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, un alunno quindicenne di una scuola superiore locale si è presentato ieri mattina all’inizio delle elezioni con un coltello, e prima della campanella ha aggredito una propria professoressa di anni 53, uccidendola con una coltellata mortale al collo. Dopo di che è entrato in una classe ed ha ucciso un altro studente, per poi ferirne in maniera grave altri due e fuggire. Una furia omicida terminata circa due ore dopo le aggressioni, quando la polizia è finalmente riuscita ad arrestare il quindicenne assassino. Al momento i due adolescenti feriti si trovano ricoverati in gravi condizioni, in terapia intensiva dopo intervento chirurgico, presso gli ospedali locali, mentre per le due vittime non vi è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate a seguito dell’accoltellamento.
QUINDICENNE UCCIDE UNA PROF E UN ALUNNO
Il responsabile, la cui identità non è stata ancora svelata anche per via della sua minore età, si trova rinchiuso in carcere, e nelle prossime ore verrà di nuovo interrogato per provare a ricostruire definitivamente l’intera vicenda. Al momento gli inquirenti brancolano nel buio, e non è ben chiaro il perché di tale folle gesto, ne tanto meno se le vittime dell’assassino fossero mirate o semplicemente a caso. Domenica, prima dell’aggressione, il ragazzo si era cancellato dai social network, un gesto che con grande probabilità è da ricollegarsi alla follia del giorno seguente. Secondo l’autorità della nazione facente parte dell’ex Unione Sovietica, non è da escludere che si tratti di un gesto di imitazione nei confronti delle sparatorie nelle scuole degli Stati Uniti, giunte anche in Russia con la globalizzazione e il diffondersi dei social.