GUERRA A GAZA, RAZZI ISRAELE SU HAMAS/ Video, Netanyahu “pronti ad entrare”

- Emanuela Longo

Gaza si prepara alla guerra: dopo il razzo verso Tel Aviv, durissima reazione di Israele con pioggia di raid nelle ultime ore. Netanyahu minaccia Hamas, "pronti ad entrare"

Razzo da Gaza su Tel Aviv Razzo da Gaza su Tel Aviv (Video CorriereTV)

Israele non crede ad Hamas e la tregua richiesta dal gruppo islamista palestinese non è stata “rispettata” nella notte: non è ancora stato reso noto il numero di vittime tra gli obiettivi strategici di Hamas individuati dall’esercito israeliano, ma i razzi non si sono mai fermati nella notte e la provocazione del raid contro Tel Aviv sta presentando un conto salatissimo sulla Striscia. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha lanciato un appello ad Hamas, mentre sta rientrando in Paese dopo la visita dall’alleato Donald Trump: «Non esiteremo a entrare e a fare tutti i passi necessari collegati alla sicurezza di Israele». Le due popolazioni a ridosso della Striscia di Gaza si prepara ad una lunga offensiva di guerra e non poche città israeliane hanno cominciato ad aprire i rifiuti anti-missile pubblici sparsi lungo i vari quartieri: non da ultimo, secondo Gaza Report, molti cittadini hanno cominciato a fare scorta di cibo. (agg. di Niccolò Magnani)

TREGUA NON FERMA I RAZZI

Non è servito l’annuncio di cessate il fuoco da parte di Hamas, mediato dall’Egitto, per porre fine all’escalation di violenza tra Israele e le milizie palestinesi dopo il lancio di un razzo che dalla striscia di Gaza ha colpito una casa a Mishmeret, a nord di Tel Aviv, ferendo 7 persone, tra cui tre bambini. Come riportato da La Repubblica, la radio militare ha annunciato che dalla Striscia sono stati lanciati una 60ina di missili verso Israele che non hanno provocato vittime. Lo Stato ebraico dal canto suo ha risposto – secondo quanto riferiscono fonti militari – colpendo “15 obiettivi terroristici”: a riprova della tensione tra le parti e dei rischi per la popolazione civile anche la scelta di chiudere le scuole nelle località israeliane vicino Gaza per ragioni prudenziali. Intanto è atteso l’arrivo del premier Netanyahu dagli Usa nella tarda mattinata di oggi. (agg. di Dario D’Angelo)

OPPOSIZIONI CONTRO NETANYAHU

Dopo la paura stamani a Tel Aviv arriva la prevedibile e durissima controffensiva di Israele contro Hamas sui territori di Gaza: un portavoce dell’IDF ha annunciato questo pomeriggio l’inizio delle ingenti operazioni militari sulla Striscia in risposta al fitto lancio di razzi mandato da Gaza contro la capitale israeliana. «L’esercito ha cominciato ad attaccare obiettivi terroristici di Hamas nella Striscia di Gaza», spiega l’esercito dello Stato Ebraico ponendo come obiettivo le Brigate Ezzedin al-Qassam, il vero braccio militare di Hamas nel nord della Striscia. Da ogni parte della Comunità Internazionale giunte l’invito a non proseguire con ulteriori escalation ma le recenti affermazioni di Trump sul fronte Golan potrebbero aver inasprito ancora di più il “rapporto” tra Israele e i Paesi arabi che lo circondano. Hamas – il movimento jihadista di resistenza islamica che controlla la Striscia – ha immediatamente dichiarato di «non essere responsabile del lancio del missile sostenendo che si è trattato forse di un errore» ma Israele non ha voluto sentirci e ha proseguito nell’offensiva che dalle prossime ore scatenerà la consueta potenza di fuoco contro le milizie islamiste di Hamas. Intanto sul fronte politico, a poche settimane dalle Elezioni Politiche, il leader dei laburisti, Avi Gabbay, attacca Netanyahu: «è responsabile per la situazione di poca sicurezza. Ha perduto la sua deterrenza e rafforzato Hamas, è un fallimento come primo ministro e ministro della Difesa». (agg. di Niccolò Magnani)

NUOVE TENSIONI IN ISRAELE

Questa mattina un razzo sparato da Gaza ha colpito una casa a nord di Tel Aviv dopo che nella zona erano risuonate le sirene di allarme. A renderlo noto, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, è stata la radio militare israeliana che ha anche riferito la presenza di feriti. Sarebbero sette, in tutto, coloro che sono rimasti coinvolti dall’esplosione ed uno in particolare risulterebbe ferito in modo mediamente grave. L’avvenimento è particolare in quanto si tratta della prima volta che la zona viene raggiunta da razzi palestinesi proveniente dalla Striscia di Gaza. Stando a quanto riferito dalla polizia, il razzo avrebbe colpito la zona agricola a nord della città di Kfar Saba e la casa colpita sarebbe andata letteralmente a fuoco. Dalle prime informazioni giunte dai soccorritori e riprese da RaiNews un uomo 59enne e una donna trentenne sono in condizioni moderate, mentre il marito di lei e i loro figli, una ragazzina di 12 anni, un bimbo di 3 anni e uno di 6 mesi, hanno riportato lievi ferite. Al momento l’attacco non è stato rivendicato da alcun gruppo palestinese.

RAZZO DA GAZA SU TEL AVIV: NETANYAHU TORNA IN PATRIA

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu in visita negli Usa per incontrare il presidente Donald Trump, ha deciso di interrompere il suo incontro e fare subito ritorno in patria, dopo il razzo caduto in mattinata su una casa nei pressi di Tel Aviv. Netanyahu ha definito quanto accaduto “Un attacco criminale contro Israele al quale reagiremo con tutta la forza”. E proprio alla luce della “situazione di sicurezza”, ha deciso di accorciare la sua visita negli Stati Uniti: “Tra poche ore vedrò Trump e subito dopo tornerò immediatamente in Israele per seguire la situazione da vicino”, ha aggiunto. Già ieri in una intervista tv aveva lanciato un nuovo monito e in merito ad eventuali attacchi di Hamas aveva detto che non avrebbe esitato a rispondere con la forza nonostante le elezioni politiche del 9 aprile siano ormai sempre più imminenti. A commentare l’accaduto è stato via Twitter anche il portavoce del ministero degli esteri israeliano Emmanuel Nachsho che ha scritto: “Un razzo sparato da Gaza e’ esploso stamane a nord di Tel Aviv, ferendo israeliani. Questo e’ un atto di aggressione deliberato e pericoloso condotto da terroristi palestinesi, incoraggiati indubbiamente dalla compiacenza del Consiglio delle Nazioni unite per i diritti umani”.







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