La guerra "nascosta" a cui si prepara l'Europa tra ospedali, logistica e difesa: l'Italia lavora a un piano riservato in vista di un eventuale conflitto
LA GUERRA “FANTASMA” PER LA QUALE L’EUROPA SI PREPARA
L’Europa non resta a guardare Vladimir Putin che provoca con le sue violazioni degli spazi aerei, dalla Polonia all’Estonia, anzi la possibilità di un conflitto su larga scala non è considerata poi così remota, se sono in corso preparativi non visibili tra ospedali, logistica e difesa informatica. A svelare il retroscena è il Corriere della Sera, che cita anche un progetto riservato per attrezzare l’Italia.
Ad esempio, la Francia ha deciso di incrementare la capacità di ricezione dei suoi ospedali, seguendo una “dritta” della Commissione Ue. Il motivo è legato al fatto che la Francia potrebbe diventare la “base di retrovia di un conflitto su larga scala“, quindi è importante che sia pronta a ospitare “feriti da combattimento“. Non è passata neppure inosservata la nomina dell’ex ministro della Difesa Mario Mauro alla gestione del corridoio Bba, che si dilaga su tutto il fianco orientale europeo.

Da non sottovalutare l’aspetto logistico, perché gli Stati membri dell’Ue hanno linee e infrastrutture differenti, quindi l’obiettivo dell’Ue è di uniformare il sistema. Nel frattempo, la Polonia ha piazzato filo spinato e blocchi di cemento per chiudere la tratta ferroviaria con la Bielorussia, mentre la Finlandia sta lavorando al piazzamento di mine anti-uomo lungo il confine con la Russia.
IL PROGETTO SEGRETO ITALIANO
Secondo quanto riportato dal Corriere, che cita una fonte qualificata, anche l’Italia si sta muovendo: le strutture militari della Difesa hanno infatti ricevuto l’incarico di predisporre “piani logistici di contrasto” in vista di possibili conflitti. Si tratta di un piano riservato per tutelare un Paese che è già finito nel mirino di Russia e Cina per quanto riguarda la guerra ibrida.
Sebbene l’opinione pubblica non percepisca concretamente il rischio di una guerra, segnali di preparativi emergono sia dai documenti europei sia dalle scelte compiute dai governi nazionali. Sempre il Corriere richiama inoltre le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che durante l’ultimo Consiglio supremo di difesa ha sottolineato la necessità di accrescere la vigilanza in Italia, alla luce di un contesto internazionale considerato sempre più complesso e delicato.
