L'Eurovision 2026 rischia di essere ad alta tensione; i Paesi pronti a rinunciare all'evento se ci dovesse essere Israele.
Mancano mesi all’inizio dell’Eurovision 2026 ma l’evento musicale più atteso dell’anno rischia di essere ad alta tensione. Alla chiusura delle adesioni manca ancora del tempo ma molti Paesi potrebbero non esserci qualora dovesse essere ammesso anche Israele. Dopo che la Slovenia e la Spagna avevano già anticipato la loro netta posizione, anche l’irlandese RTÉ ha comunicato agli organizzatori dell’Eurovision Song Contest la propria decisione annunciando che l’Irlanda rinuncerà alla competizione qualora dovesse esserci Israele.
L’emittente radiotelevisiva pubblica, Rte ritiene che la partecipazione dell’Irlanda sia “inaccettabile, data la continua e spaventosa perdita di vite umane” nella Striscia. «Spetta a ciascun membro decidere se partecipare o meno al concorso e noi rispetteremo qualsiasi decisione delle emittenti», ha fatto sapere il direttore dell’Eurovision, Martin Green.
La reazione dell’Eurovision 2026
La partecipazione di Israele all‘Eurovision 2026 sarà il tema principale dei prossimi mesi e ad oggi molti Paesi stanno prendendo posizione. «La decisione finale sulla partecipazione dell’Irlanda verrà presa una volta presa la decisione dell’Ebu (European broadcasting union, ndr)», ha fatto sapere RTÉ. «Riteniamo che la partecipazione di Israele sarebbe inaccettabile, data la continua e spaventosa perdita di vite umane a Gaza. Siamo inoltre profondamente preoccupati per l’uccisione mirata di giornalisti a Gaza, per il diniego di accesso al territorio ai giornalisti internazionali e per la difficile situazione degli ostaggi rimasti».

Prima della posizione dell’Irlanda, anche la Spagna aveva preso una posizione netta in merito: «Abbiamo chiesto l’espulsione di Israele dall’Eurovision all’inizio di quest’anno. Se Israele partecipa e se non riusciamo a farlo espellere, allora dovremo prendere provvedimenti [come il ritiro]. Non credo che possiamo normalizzare la partecipazione di Israele ai forum internazionali come se nulla fosse accaduto», ha detto sapere il ministro della Cultura Ernest Urtasun.
