La famiglia, secondo i più recenti dati elaborati dall’Istat, è destinata, nei prossimi anni, a modificarsi drasticamente, con una generale riduzione del numero dei componenti e un conseguente aumento degli anziani. La tendenza a fare sempre meno figli, d’altronde, è ben nota già da diverso tempo, ma sembra che il fenomeno non sia destinato ad arrestarsi neppure nel corso dei prossimi 10 anni, facendo aumentare il numero di single o di coppie che si legano, ma senza prendersi l’onere di procreare.
L’istituzione della famiglia, insomma, vive una vera e propria crisi, che nel solo 2022 ha portato ad un aumento dei single, che per la prima volta hanno superato quantitativamente le coppie con figli, che si attestano rispettivamente al 33,2% e al 31,2% della popolazione italiana. Rimangono, invece, stabili le coppie senza figli, pari al 18%. Più tragica, invece, la situazione prospettata per i prossimi 10 anni, che vedrà una leggera ripresa della famiglia, ma “ristretta“, con una variazione di componenti dall’attuale 2,3 a 2,1. Le coppie con figli saranno, insomma, solo un quarto del totale, mentre nel 2045 le coppie senza figli supereranno quelle con prole al carico, con percentuali rispettive del 22% e del 21,6%.
L’allarme: “La fine della famiglia porterà sconvolgimenti sociali e psichici”
Insomma, secondo le proiezioni dell’Istat, nel corso dei prossimi 10 anni l’istituzione della famiglia è destinata a mutarsi, attraversando una generale contrazione che farà diminuire il numero di figli per coppia, ovviamente solo nel caso in cui nel frattempo non si implementino politiche a favore della procreazione. Secondo la sociologa e scrittrice Chiara Saraceno le “famiglie sempre più strette e lunghe generano cambiamenti sia culturali che psicologici“.
La sociologa, infatti, spiega che nell’attuale concezione di famiglia “oramai è più facile che un bambino abbia un rapporto con il nonno che con una sorella. Si diventa genitori quando si è ancora figli e questo cambia molto le nostre relazioni, creando a volte anche un disorientamento. Oggi i bambini spesso non hanno coetanei al loro fianco, però sentono sopra le loro teste la pressione delle generazioni passate. Così”, conclude Saraceno, “diventa ancora più centrale per la loro crescita il ruolo della scuola, luogo privilegiato di incontro con quei bambini che in famiglia non ci sono più”. L’altro effetto della disgregazione delle famiglie è l’aumento degli anziani, che nel 2042 saranno quasi 19 milioni, ovvero il famiglia totale.