Fattura elettronica/ Quali sono le partite IVA che rischiano sanzioni dal 1 ottobre

- Maria Melania Barone

Fattura elettronica, tutte le regole che dovranno essere rispettate dal 1 ottobre per non incorrere in multe salate fino a 2000 euro: chi dovrà rispettare l'obbligo.

pexels riforma pensioni partite iva 2022 640x300 Riforma pensioni 2022, un fondo complementare anche per le partite iva, lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Il primo ottobre 2022 entra in vigore il meccanismo sanzionatorio predisposto per quelle partite IVA che sono obbligate ad emettere la fattura elettronica e che procedono invece ancora con la fattura cartacea.

Fattura elettronica: cosa cambia dal 1 ottobre

Il 31 agosto 2022 è scaduta la prima moratoria da parte dei contribuenti forfettari per le operazioni di luglio. Per i ritardatari sono scattate le prime sanzioni. Dal primo ottobre 2022 non sarà più prevista la moratoria, quindi la e-fattura dovrà rispettare il termine dei 12 giorni.

Dal primo ottobre 2022 termina la fase di moratoria delle sanzioni e quindi entrerà in vigore a tutti gli effetti il meccanismo che obbliga le partite IVA alla fatturazione elettronica.
L’applicazione della sanzione potrà oscillare dal 5 al 10% dei corrispettivi con un minimo di 500 euro se dall’errore ne derivi conseguenze sul calcolo dell’IVA o delle imposte.

Se il contribuente invece abbia provveduto alla tardiva emissione della fattura sarà assoggettato alla sanzione residuale compressa tra 250 e 2000 euro prevista dal comma 2 dell’articolo 6 del decreto 471/1997.

Fattura elettronica: chi deve adeguarsi all’obbligo

Ricordiamo che dal primo luglio 2022 sono obbligati alla fatturazione elettronica tutti i titolari di partita IVA, anche quelli che beneficiano del regime forfettario purché abbiano un reddito superiore a 25 mila euro e di conseguenza sono obbligati ad emettere, conservare e ricevere le fatture in formato elettronico a partire da quella data.

L’esonero dall’obbligo spetta a 800.000 partite che hanno un reddito inferiore a questa cifra ma che dovranno comunque adeguarsi a partire dal 2024.

Lo stesso obbligo è esteso per tutte le altre partite IVA, comprese quelle a regime ordinario per le quali non vi è nessun tipo di limite di reddito o deroga.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Fisco

Ultime notizie