Giovanbattista Fazzolari in un’intervista rilasciata al Messaggero ha parlato della guerra in Ucraina, sempre meno apprezzata dall’opinione pubblica sia in Italia che nel resto d’Europa, ma anche della morte dell’oppositore politico di Putin, Alexei Navalny. Partendo proprio da Putin, però, ci tiene a sottolineare come le sue dichiarazioni sull’Italia, nella quale sostiene di essersi sempre “sentito a casa”, il sottosegretario a Palazzo Chigi ci tiene a sottolineare che si tratta di “propaganda“.
“La propaganda russa è da sempre molto attiva ed efficace dalle nostre parti”, spiega Fazzolari, “è un’arma all’interno di una guerra ibrida“, accusa. “Ci eravamo abituati a pensare che i conflitti si esaurissero nei domini di terra, aria, mare. Poi si sono aggiunti lo spazio e il dominio cibernetico. Ora anche l’informazione è un campo di battaglia”. E sempre propaganda sarebbe anche la versione russa sulla morte di Navalny perché, spiega Fazzolari, “al di là dei giudici e dei medici, i fatti sono molto chiari. Se non lo avessero rinchiuso in un carcere in condizioni disumane sarebbe ancora vivo”. Tuttavia, seppur “non potremo mai sapere se è stato esplicitamente assassinato”, poco importa rispetto al fatto che “il governo russo ha una responsabilità diretta per aver fatto morire l’oppositore Navalny in carcere”.
Fazzolari: “La sinistra alla maggioranza avrebbe interrotto gli aiuti all’Ucraina”
Passando, invece, alla guerra in Ucraina, Fazzolari ritiene che “la stanchezza [sia] normale per ogni opinione pubblica che reputa la guerra lontana“, ma il problema è che “la guerra scatenata da Putin ci tocca eccome”. Al mondo politico, sottolinea, spetta far capire questa verità al popolo, e in tal senso mira la volontà del governo Meloni di conclude l’accordo di sicurezza con l’Ucraina, che secondo il sottosegretario “è parte dell’Occidente” e, in quanto tale, “è nostro dovere non abbandonarla“.
Fazzolari, inoltre, ci tiene a sottolineare che sull’Ucraina, ma anche sul terzo mandato, nella maggioranza “non ci sono spazzature. Questa maggioranza è compatta nei fatti, a partire dal sostegno all’Ucraina che non abbiamo mai avuto difficoltà a garantire” come peraltro dimostra l’ultimo pacchetto di aiuti recentemente approvato. Differentemente, sottolinea ancora, “se al governo ci fosse il campo largo, Pd, Cinque Stelle e sinistra varia, oggi non esisterebbe una maggioranza a favore del sostegno finanziario e militare all’Ucraina”, al punto che, secondo Fazzolari, “avrebbero già da tempo fermato gli aiuti“.