Impedire che i figli trascorrano le vacanze con l’ex coniuge costituisce reato. Lo ha stabilito la sentenza n. 28980/2022 della Cassazione, che ha visto come protagonista una bambina, a cui la madre avrebbe cercato di negare il periodo di vacanze con il padre riconosciuto dal giudice. La vicenda risale al 2013 e la sentenza definitiva è arrivata pochi giorni fa. All’epoca, la bambina avrebbe dovuto trascorrere dal 19 luglio al 19 agosto le vacanze con il padre, in base a un provvedimento del tribunale che stabiliva chiaramente il periodo in oggetto. Quel giorno, il padre si era recato dalla ex moglie per prendere la figlia e portarla in vacanza, senza però trovare nessuno a casa. A quel punto, l’uomo si era rivolto ai Carabinieri.
Secondo quanto ha stabilito la Cassazione, la donna era consapevole del provvedimento che stabiliva le date precise del periodo che la figlia avrebbe dovuto trascorrere con il padre. L’ex moglie, in più, aveva negato l’obbligo di dover comunicare all’ex marito le sue decisioni in merito alle vacanze della figlia. In particolare, la donna aveva mandato la bambina in Inghilterra proprio nel periodo che avrebbe dovuto trascorrere in compagnia del padre.
Figli in vacanza con l’ex coniuge, la decisione della Cassazione
La Cassazione non ha individuato né attenuanti né giustificazioni per la decisione della donna, condannandola in primo grado e in appello. L’ex moglie inizialmente si era difesa spiegando che avrebbe dovuto incontrare l’ex coniuge nel proprio luogo di residenza, indicandolo come responsabile della mancata consegna. In sostanza, ha affermato che il luogo in cui avrebbe dovuto avvenire l’incontro era sbagliato. Questo ricorso è però stato dichiarato inammissibile dalla stessa Cassazione, perché ritenuto “generico”. In più, la donna ha ricevuto l’accusa di aver “strumentalizzato” la bambina, inserendola in un contesto di un divorzio molto aspro che è stato analizzato dalla Cassazione assieme agli altri elementi della vicenda.
La Cassazione ha anche accertato il fatto che la madre fosse contraria al fatto che la figlia trascorresse le vacanze con il padre, e che l’uomo era stato costretto a contattare direttamente la bambina, che in quel momento si trovava nella casa della nonna materna. La decisione della Cassazione segna quindi la risoluzione di un importante nodo che si presenta ogni estate per molte coppie di ex coniugi e per i loro figli: impedire che il minore vada in vacanza con l’ex coniuge è confermato essere un reato.