Omicidio Giulia Cecchettin, ricorso della Procura di Venezia contro sentenza a Filippo Turetta: si punta al riconoscimento aggravanti stalking e crudeltà

FILIPPO TURETTA VERSO PROCESSO D’APPELLO

La Procura di Venezia non si accontenta dell’ergastolo per Filippo Turetta, ma intende ottenere il riconoscimento delle aggravanti dello stalking e della crudeltà. Per questo ha deciso di presentare ricorso contro la sentenza di primo grado, che ha condannato il giovane per l’omicidio di Giulia Cecchettin, riconoscendo come unica aggravante la premeditazione. Nel frattempo, si attende la decisione della difesa, che ha tempo fino al 27 maggio per depositare l’istanza di appello. La notizia del ricorso presentato dalla Procura ha “rincuorato” la famiglia della vittima.



L’avvocato Stefano Tigani, che rappresenta il padre di Giulia, ha dichiarato che il ricorso conferma la fondatezza della richiesta di impugnazione avanzata dalla parte civile un paio di settimane fa: «Mi fa piacere che la nostra idea sia stata condivisa. Non so se l’impugnazione derivi dalla nostra istanza o se sia stata autonoma, non importa, ma evidentemente non solo la parte civile la pensava così, anche la Procura. E questo ci dà forza nel continuare questa battaglia di giustizia per Giulia», ha dichiarato alla Rai.



“BATTAGLIA GIUDIZIARIA ELEGANTE, MA DECISA”

La famiglia di Giulia Cecchettin esprime massimo rispetto per la Corte e per la sentenza di primo grado, ritenuta ben motivata, ma ritiene necessario proseguire la battaglia giuridica. «Questo non significa che fossimo d’accordo sul mancato riconoscimento delle due aggravanti. Abbiamo agito con discrezione, presentando un’istanza, e adesso ci batteremo in appello. Questo ci dà forza e ci fa capire che è una battaglia giusta, da combattere in maniera elegante, ma decisa», ha aggiunto il legale.

Secondo il pubblico ministero Andrea Petroni, non ci sono dubbi sul fatto che le 75 coltellate inferte e la durata dell’aggressione abbiano prolungato l’agonia della giovane: per questo motivo, l’accusa insisterà per il riconoscimento delle aggravanti che non erano state accolte in primo grado. Ora si attende anche l’eventuale appello da parte dei difensori di Filippo Turetta. A quel punto, il processo di secondo grado potrebbe aprirsi in tempi rapidi, probabilmente già dopo l’estate.