Arriva il declassamento di Ford da parte dell’agenzia di rating Moody’s. Prospettive non proprio rosee per una delle aziende leader delle automobili a livello mondiale, che viene ora considerata “spazzatura”, così come si dice in gergo economico. Come riferisce Repubblica, gli analisti sono molto scettici in merito al piano di rilancio della multinazionale americana prospettato dall’amministratore delegato Jim Hackett, e circa il fatto che lo stesso sia in grado di generare cassa nel più breve tempo possibile. Il nuovo giudizio su Ford è stato quindi a portato a Ba1, che rappresenta anche il primo del “non-investment grade”, e che come anticipa già lo stesso nome, rischia di allontanare come la peste gli investitori istituzionali, e nel contempo, di aggravare il debito dell’azienda americana.
FORD, IL GIUDIZIO DI MOODY’S: “SPAZZATURA”
Il piano di Jim Hackett, nel dettaglio, prevede il taglio di migliaia di posti di lavoro, e una concentrazione della produzione dei Suv, sempre più in voga anche negli Stati Uniti, a discapito delle berline. Una scelta che però non sembra sia piaciuta a Wall Street, che già da tempo stava lanciando segnali circa il giudizio da “spazzatura” della stessa Ford. Dopo la decisione di Moody’s, le azioni hanno ceduto più del quattro per cento, anche se Ford è rimasta tranquilla e si è detta “fiduciosa” che il nuovo piano di rilancio avrà successo, ed inoltre convinta che il suo business sia “solido”, così come il conto economico; inoltre, fanno sapere, non manca la liquidità da investire. Ford venne già considerata “spazzatura” nel 2005 da S&P, Moody’s e Fitch, e in quel caso finì in bancarotta, per poi risalire faticosamente la china a partire dal 2012 quando l’azienda era tornata al livello “investment-grade”. La situazione di oggi è comunque leggermente diversa rispetto a quella di 14 anni fa, visto che sia S&P quanto Fitch hanno ancora un giudizio BBB, ben due gradini sopra rispetto a quello di Moody’s.