Francesco Baccini tra i protagonisti della puntata di Techetechetè dedicata ai cantautori trasmessa su Raiuno rivela: "mi sento più giovane di un 20enne"
Francesco Baccini oggi: “scrivo per il cinema”
A distanza di trent’anni dal successo di “Sotto questo sole”, Francesco Baccini continua ad occuparsi di musica. Una carriera lunga e straordinaria per l’artista che può vantare anche in una importantissima collaborazione con Fabrizio De Andrè contenuta nel suo secondo album di inediti. Un brano che ancora oggi ricorda con grande commozione e che è stato la realizzazione di un sogno. Non solo musica, oggi Baccini si occupa anche di docufilm visto che in questo periodo si sta occupando anche delle riprese di un documentario dedicato al grande Luigi Tenco. Oltre al docufilm per i dieci anni di Baccini canta Tenco, il cantante sta lavorando anche per il mondo del cinema come ha raccontato al sito Leggo.it. “Scrivo per il cinema. Ho appena chiuso il film di Massimo Bonetti” – ha rivelato precisando – “la mia prima vera colonna sonora. Da vecchio, voglio fare questo. Sono spirito libero. E il cinema mi fa sentire davvero libero”. Un impegno costante quello di Baccini che negli ultimi anni si è occupato anche del docufilm “L’ImmEnzo” dedicato al grande Enzo Jannacci. Nonostante siano passati più di 30 anni di carriera Baccini non si sente ancora arrivato come ha raccontato a Rolling Stone: “mi sento più giovane di un 20enne. Sono pieno di progetti e non mi fermo mai. Preferisco celebrare i 30 anni di carriera e ci sono talmente tante cose che ho fatto in passato che alcune neanche me le ricordo. Sono una macchina da guerra, non mi spengo mai e in questo ho preso da mia madre. Sono tendenzialmente pigro, ma in quello che mi piace non smetterei mai di impegnarmi”. Sul finale ha parlato anche di aver rifiutato il ruolo di giudice a diversi talent musicali: “me lo hanno proposto, ma non sopporto neppure i giudici veri. L’unico giudice che riconosco è la storia, che valuterà se hai fatto cose interessanti artisticamente e se quelle resteranno. Al di là persino del successo che puoi aver avuto in vita. Gli artisti spesso sono dei morti di fame. Un certo Mozart è stato sepolto in una fossa comune”.
