A Le Iene si è parlato del caso Francesco Vangone: il ragazzo ucciso per una contesa d'amore e fatto sparire nel nulla, scomparso da 7 anni
Nella puntata di ieri sera del programma Le Iene si è parlato della misteriosa scomparsa – che ha tutta l’aria di essere un vero e proprio omicidio – di Francesco Vangone che da sette anni a questa parte continua a lasciare una scia infinita di dubbi alla sua famiglia che si è rivolta proprio alla trasmissione di Italia 1 per continuare a chiedere giustizia e verità per il figlio: una storia complessa e intricata e che vedere al centro – oltre ovviamente a Francesco Vangone – anche Antonio Prostamo, ultima persona ad averla visto in vita e attualmente indagato per il presunto omicidio.
Due soggetti agli antipodi e che mai si sono conosciuti, se non per via di un collegamento diretto che – come spesso capita in questi casi – è una ragazza: si tratterebbe, infatti, dell’ex fidanzata di Francesco Vangone che avevano iniziato a intrattenere una relazione parallela anche con lo stesso Prostamo; testimoniata da alcuni messaggi – mostrati da Le Iene – in cui, per esempio, quest’ultimo rivendica la ragazza come “mia”, intimando Francesco sul fatto che “ti faccio sciogliere“.
“Litigavano sempre – racconta Elsa, la madre di Francesco Vangone -, non usciva e non mangiava, era un po’ depresso”, ricordando che la ragazza “veniva fuori dalla sofferenza della perdita della mamma e cercavo di aiutarla, ma lei è sempre stata aggressiva e non ha mai avuto una parola bella per me” fino al momento in cui “abbiamo scoperto che metteva Francesco contro di me e contro tutta la famiglia; ma seppur provò a farlo ragionare sulla situazione, ottenne come unica risposta “sono abbastanza grande per risolvere questa situazione”.
In un primo momento, quando Prostamo si trovava ancora agli arresti domiciliari, la ragazza di Francesco Vangone prese anche apertamente le sue difese, chiedendo al contendente di lasciare “stare me e l’amore mio”, ma nonostante questo la tensione tra i tre ha continuato a crescere fino al momento – forse il punto di rottura – in cui la ragazza è rimasta incinta: il 24 settembre “era là su quel divano – racconta la madre Elsa – e stava piangendo, mi chiese perdono per tutto il male che mi aveva fatto, perché non si era comportato affatto bene”, per poi alzarsi “e mettersi a lavorare”.
L’appello della mamma di Francesco Vangone: “Prostamo mi dica almeno dove posso trovare il suo corpo”
Quello stesso giorno – il 24 settembre – la mamma di Francesco Vangone ricorda che il figlio ricevette decine e decine di telefonate “da Pino Prostamo”, fratello di Antonio che “diceva che dovevano chiarire quella situazione”: alle 2 di sera uscì “per prendere un caffè, pensando di riuscire a risolvere tutto” e raggiunse l’abitazione dei Prostamo e alle ore 23:01 – dopo aver informato la ragazza dell’arrivo dell’amante – ha fatto perdere ogni sua traccia; fino all’indomani in cui la sua auto fu trovata – distrutta e bruciata – in un campo, senza alcun corpo e dopo sette anni non si sa ancora dove sia finita.
Proprio qui arriva l’appello della mamma di Francesco Vangone, chiedendo a Prostamo “che mi dicesse almeno perché ha fatto tutto questo e soprattutto dov’è il suo corpo“, ricordando che “io l’ho cresciuto per 26 anni, poi arrivi tu [ovvero Prostamo, ndr.] che nemmeno ti conosco, non so chi sei e mi porti via la cosa più bella del mondo”; sottolineando che “non si può andare avanti senza un pezzo di cuore” con l’aggiuntivo dubbio – perché mai è stato fatto un test del DNA – che il figlio dalla ragazza possa essere suo nipote.