Francia vuole riconoscere Palestina, ma non accoglie più rifugiati/ La decisione per il caso Nour Atallah
La Francia si dice pronta a riconoscere lo Stato di Palestina, ma non è disposta ad accogliere rifugiati palestinesi. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Jean-Noël Barrot, in un’intervista alla radio pubblica France Info, nella quale ha precisato che prima andrà portata a termine l’inchiesta che deve chiarire la vicenda della studentessa Nour Atallah.
La 25enne palestinese aveva ricevuto una borsa di studio e il visto per poter trasferirsi in Francia a studiare alla Sciences Po Lille, ma la sua iscrizione è stata annullata e ora deve lasciare il Paese, perché sui social aveva scritto e condiviso messaggi in cui si chiede l’esecuzione degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas, si esaltano le azioni di Hitler contro gli ebrei e si glorifica la strage del 7 ottobre, arrivando anche a invocare il massacro di tutti gli ebrei.

IL PROGRAMMA FRANCESE PER LE BORSE DI STUDIO
Stando a quanto riportato da una fonte diplomatica al Parisien, la ragazza aveva potuto usufruire di un programma di borse di studio riservato a studenti di Gaza, lanciato un anno fa e organizzato dal consolato francese di Gerusalemme.
La Francia aveva organizzato l’uscita di centinaia di persone con un legame diretto col Paese, selezionando i borsisti tenendo conto di criteri di eccellenza accademica ed effettuando controlli di sicurezza prima dell’arrivo. Ma questi controlli incrociati si sono dimostrati inefficaci, e ora la giovane è indagata dalla procura di Lille per apologia di terrorismo e di crimini contro l’umanità.
FRANCIA ANNUNCIA NUOVE VERIFICHE
Il ministro degli Esteri francese, impegnato in un’operazione umanitaria a favore di Gaza per far recapitare 40 tonnellate di viveri («Non c’è più un minuto da perdere, la situazione è intollerabile. Bisogna inondare la Striscia di Gaza di acqua, cibo, medicine»), ha annunciato lo stop temporaneo, ma totale, agli ingressi di rifugiati di Gaza in Francia e la prossima espulsione di Nour Atallah, che non verrà rimandata a Gaza: si sta cercando un Paese che possa accoglierla.
Il capo della diplomazia francese ha assicurato che «tutti i profili che sono entrati in Francia saranno oggetto di una nuova verifica dopo le falle nella sicurezza che hanno portato questa giovane donna, che non ha posto in Francia, a trovarsi sul territorio nazionale».
