Diretta funerali Charlie Kirk in video streaming: attesa per il discorso di Trump, la missione della vedova Erika e l'eredità da preservare
Sono attese decine di migliaia di persone in lutto allo State Farm Stadium di Glendale, in Arizona, per l’ultimo saluto a Charlie Kirk, l’attivista trentunenne ucciso durante un evento in un campus universitario nello Utah. Ai funerali parteciperanno anche il presidente Usa Donald Trump, il vice JD Vance e alti funzionari della Casa Bianca, insieme a giovani conservatori formati proprio da Kirk.
Parlerà anche la vedova Erika, che nei giorni scorsi ha promesso di volersi assicurare che il nome del marito non venga dimenticato. Ai partecipanti è stato chiesto di indossare rosso, bianco o blu, i colori della bandiera americana.
MASSIMA SICUREZZA PER I FUNERALI CHARLIE KIRK
La macchina organizzativa è stata affiancata da quella della sicurezza, visto che i funerali sono stati designati come evento di livello 1 Special Event Assessment Rating (SEAR) dal Dipartimento della Homeland Security: avranno quindi lo stesso livello di sicurezza del Super Bowl o della maratona di Boston.
Le borse vengono perquisite due volte, è necessario passare attraverso un metal detector e qualcuno è stato costretto a disfarsi persino dei binocoli, che per i servizi segreti possono essere utilizzati come armi; ad altre persone sono state confiscate le bottiglie d’acqua.
All’interno dell’arena si svolgono pattugliamenti continui ed è stato allestito uno schermo antiproiettile al leggio da cui il presidente Trump, insieme ad altri, renderà omaggio a Charlie Kirk, che ha definito «un grande uomo».
«Questo è l’evento di maggior profilo degli ultimi trent’anni. C’è più sicurezza che al Super Bowl», ha dichiarato Tyler Bowyer, direttore operativo di Turning Point USA, al Telegraph. L’FBI ha inoltre limitato lo spazio aereo intorno allo stadio. Stando alla CNN, diversi partecipanti sono stati allontanati, probabilmente perché lo stadio era già al massimo della capacità, anche se avevano atteso per ore in fila.
LA MISSIONE DELLA MOGLIE DI CHARLIE KIRK
Tra i momenti più attesi figura il discorso di Erika Kirk, che negli ultimi giorni ha ricordato il marito in un’intervista al New York Times: ha raccontato che il trentunenne faticava a dormire prima dei dibattiti nei campus perché era «così eccitato». Erika ha aggiunto che l’assistente di Kirk l’ha chiamata dopo l’attacco urlando: «È stato colpito». L’aereo noleggiato di Kirk è poi tornato a Scottsdale per portare via la moglie, che ha appreso in volo della morte del marito.
«I suoi occhi erano semiaperti e aveva questo mezzo sorriso consapevole, simile a una Gioconda. Come se fosse morto felice. Come se Gesù lo salvasse. Il proiettile è arrivato, ha sbattuto le palpebre ed era in paradiso», ha raccontato Erika parlando del suo arrivo in ospedale. La donna ha assicurato di voler portare avanti le battaglie del marito.
L’EREDITÀ DELL’ATTIVISTA AMERICANO
Anche lo staff di Donald Trump intende preservare la potente macchina di mobilitazione degli elettori costruita da Kirk: il tycoon aveva già ringraziato il fondatore di Turning Point USA per il contributo decisivo durante le presidenziali dello scorso anno, quando l’attivista aveva accresciuto il sostegno di Trump tra i giovani, in particolare gli uomini, facendo salire la quota al 46%, sette punti in più rispetto al 2020.
Giovedì Turning Point ha annunciato che la vedova di Charlie Kirk diventerà il nuovo amministratore delegato. Nel frattempo l’amministrazione Trump punta a mobilitare attivamente la prossima generazione di conservatori.
Secondo Reuters, l’infrastruttura costruita da Turning Point nel corso degli anni — che include una rete di 900 capitoli universitari e circa 1.200 capitoli delle scuole superiori — potrebbe persino rafforzarsi dopo la morte del suo fondatore.