A Zona Bianca duro scontro tra Antonio De Rensis e Ilaria Cavo sul delitto di Garlasco: così successo nello studio di Giuseppe Brindisi
Quella di ieri – mercoledì 13 agosto 2025 – è stata una puntata infiammata di Zona Bianca, partita (come spesso accade negli ultimi mesi) dalla nuova indagine sul delitto di Garlasco con i consueti soliti – più o meno noti – ospiti, tra i quali ci sono anche la deputata e giornalista Ilaria Cavo e il legale Antonio De Rensis che assiste Alberto Stasi, di fatto l’unico storico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.
Dal conto suo, l’innocentista De Rensis si è trovato completamente contrapposto alla dottoressa Cavo il cui intervento si basava soprattutto sul confermare l’attendibilità dell’indagine originale, precisando – in uno dei passaggi – che pur a fronte dei tantissimi errori commessi dagli inquirenti, la condanna di Stasi si basa su un “incastro logico di elementi” che in questi ultimi mesi sembrano sfuggire all’attenzione dei commentatori televisivi.
Critico sarebbe – secondo Cavo – soprattutto il racconto di Stasi del suo ingresso in casa in qualità di “soccorritore”, quando in realtà avrebbe avuto la funzione di “assassino” come ha accertato “una sentenza”: sono proprio le tante bugie del condannato a “non reggere di fronte alle evidenze” emerse durante i processi e confermate dalla sentenza che ha portato alla sua condanna definitiva per il delitto di Garlasco.
Delitto di Garlasco, scontro tra De Rensis e Cavo sulle sentenze: “Sta dicendo solo inesattezze e non posso accettarle”
Silenzioso nel suo angolo in collegamento telefonico, il dottor De Rensis è stato interpellato dal conduttore di Zona Bianca – Giuseppe Brindisi – che gli ha chiesto la sua opinione sul dibattito in studio: il legale ha spiegato di essere un semplice “spettatore”, infastidito “delle lunghissime disquisizioni della dottoressa Cavo” che a suo avviso sarebbero “piene di inesattezze”; ed è qui che lo scontro entra nel vivo, con la stessa deputata che l’ha interrotto per chiedere delucidazioni su “quali sono” le citate imprecisioni: dopo aver minacciato di “tornare a fare lo spettatore” dopo l’interruzione, su insistenza del conduttore Giuseppe Brindisi è entrato nel merito della sua affermazione.

“L’entrata in casa di Alberto Stasi – ha spiegato De Rensis – e le eventuali bugie che avrebbe raccontato”, venendo (un’altra volta) interrotto da Cavo che ha ricordato che a dirlo è “una sentenza” precisando che “ho sintetizzato una sentenza di condanna e non accetto che mi si dica che ho detto delle inesattezze dato che ogni spettatore può verificare le mie parole”: a intervenire è ancora una volta Brindisi che passa nuovamente la palla a De Rensis, il quale lo ringrazia “per la gentile concessione”.
Proseguendo, il legale di Stasi ha ricordato che se il suo assistito non fosse entrato in casa “non avrebbe potuto descrive dove si trovava il corpo dal momento che l’assassino lo lascia all’inizio delle scale e questo scivola lentamente giù fino a quando non si blocca”, per poi ricordare che “sulle analisi del professor De Stefano, non sono solo contrapposte a quelle del professore Previderè ma anche del numero uno al mondo, il professor Ever, che non sa chi sono Sempio, Stasi o gli avvocati; nonché il dottor Ricci”.
L’intervento di De Rensis, insomma, serviva solamente ad arrivare alla precisazione che “a me gli ignoti” coinvolti a vario titolo nel delitto di Garlasco “interessano nel momento in cui esistono, ma mi interessa che l’omologazione delle vecchia indagine che giustifica gli errori con i ‘però’ non la condivido perché gli errori amplificano il ragionevole dubbio e fanno dimenticare che Stasi è stato assolto due volte”.
