La BBC ha scoperto un'ampia rete di torturato di gatti: migliaia di persone, in larga parte cinesi, condividono video di torture e uccisioni
La BBC – con l’aiuto degli attivisti del gruppo britannico Feline Guardians che si batte per la tutela degli animali – ha scoperto un’ampia e terribile rete di torturatori di gatti che condividono online video personalmente filmati in cui compiono ogni sorta di atrocità contro gli indifesi felini, in larghissima parte cuccioli catturati per strada o adottati nei canili e gattili: una rete composta in larga parte da utenti cinesi ma che si estende anche ben oltre i confini di Pechino, raggiungendo il Regno Unito.
L’origine di questa inchiesta condotta e documentata dalla BBC è stata la notizia recentemente diffusa sul suolo britannico di due minorenni arrestati e condannati per aver torturato e ucciso alcuni gatti: tutto è successo a due passi da Londra e – tralasciando gli inutilmente macabri dettagli sulle vessazioni che i felini hanno dovuto subire – ha portato alla condanna di un 17enne a 12 mesi di carcere e di una 16enne per altri nove mesi di reclusione.
Secondo le indagini che gli inquirenti starebbero attualmente conducente, entrambi i ragazzini arrestati e condannati erano probabilmente collegati a quell’ampia rete di torturatori di gatti da cui siamo partiti: fondata in Cina già parecchi anni fa, inizialmente sfruttava le poco stringenti norme dei social network sui contenuti che si potevano condividere; ma con l’ormai – quasi – totale impossibilità di condividere le torture sulle piattaforme, la rete si è spostata sulle app di messaggistica crittografate.
La rete di torturatori di gatti: nata in Cina, oggi conta circa 24 differenti gruppi e migliaia di membri attivi
Proprio gli attivisti di Feline Guardians hanno deciso, dunque, di infiltrarsi anonimamente in queste rete di torturatori di gatti, scoprendo un vero e proprio mondo nascosto agli occhi dei più del quale farebbero parte migliaia e migliaia di persone: solamente nell’arco di un anno si è stimato che veniva condiviso un video di tortura o uccisione dei gatti con una cadenza di circa 14 ore, mentre complessivamente sono stati scoperti 24 diversi gruppi – con membri in parte sovrapponibili – tra i quali il più numeroso contava (addirittura) più di mille persone.
Tra i membri in larghissima parte cinesi, si contavano anche parecchi stranieri e le discussioni in chat – condite da video che raffiguravano ogni tipo di tortura ai danni dei gatti – contenevano anche consigli su dove trovare delle possibili vittime per le sevizie; mentre a fronte di un membro autore di almeno 200 uccisioni e di un altro che si descriveva – forse falsamente – con un “bambino di 10 anni”, è spuntato anche un contest che avrebbe premiato chi per primo avrebbe ucciso 100 gatti.
A rendere ancora più terribile questa vicenda ci pensa il fatto che – specialmente il Cina, ma non solo – i torturatori e assassini di gatti riescono quasi sempre a passare del tutto impuniti: a fronte di qualche arresto che ha portato solo a pochi giorni di carcere e alla firma di lettere pubbliche di scuse; neppure la denuncia di uno dei fondatori e moderatori di quei gruppi ha portato le autorità cinesi a muovere reali indagini o accuse a suo carico.