Gaza, ok di Trump a Blair e Kushner per sviluppare piano post guerra/ "Polo turistico" con negozi e resort
IL DOPOGUERRA A GAZA SECONDO BLAIR E KUSHNER
Dal piano dell’Egitto per il dopoguerra senza Hamas a quello di Blair e Kushner tra negozi e resort: si susseguono indiscrezioni sul post guerra a Gaza, nonostante la fine del conflitto appaia ancora lontana. L’idea di Israele, procedendo con il progetto di occupazione della città, non è solo quello di eliminare Hamas: le mappe che vengono distribuite alla popolazione evidenziano l’intenzione di evacuare 1,2 milioni di persone verso una zona limitata, a sud, che però sono già ampiamente occupate da altri rifugiati.
Il portavoce dell‘Idf ha fatto sapere che si intendono costruire due nuovi centri per la distribuzione degli aiuti, con la gestione che resterà sempre alla Gaza Humanitarian Foundation, nel frattempo si discute del dopo guerra e del futuro di Gaza, dalla Casa Bianca fino in Egitto, dove i generali – stando a quanto rivelato dal Wall Street Journal – sarebbero addestrando 10mila soldati che avranno il compito di prendere il controllo del territorio.
Sarebbero coinvolte le forze di sicurezza dell’Anp (Autorità nazionale palestinese) in Cisgiordania e di Fatah, la fazione del presidente Abu Mazen, ma è previsto anche un contingente da altri Paesi arabi. Invece, i piani che sta esaminando il presidente USA Donald Trump sono diversi. C’è il progetto curato dal genero Jared Kushner e l’ex premier britannico Tony Blair per trasformare 363 chilometri quadrati in un’area sotto controllo internazionale con resort, negozi e centri commerciali, una sorta di mega polo turistico.
I RETROSCENA DELL’INCONTRO ALLA CASA BIANCA
Secondo Axios, Kushner e Blair avrebbero ricevuto il via libera del presidente Usa per continuare a sviluppare il progetto. Verso la fine della riunione di mercoledì, Trump ha voluto conoscere il parere israeliano, quindi è stato contattato Dermer, il più potente consigliere del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Secondo la fonte, Dermer ha chiarito che l’obiettivo di Israele, a differenza da quanto finora emerso dalle parole di alcuni membri del governo, non è quello di occupare Gaza in maniera permanente né di espellere i palestinesi.
L’incontro di mercoledì alla Casa Bianca non si è concluso con decisioni chiare e definitive, ma ha chiarito che il punto interrogativo chiave rimane chi sarà in grado di occuparsi della gestione di Gaza al posto di Hamas.