La Germania ha preso accorso con i Talebani in Afghanistan per rimpatriare i migranti: il piano prevederebbe l'uso dei voli di linea
Mentre l’Italia vede ancora il protocollo albanese sui migranti bloccato dai giudici in attesa di un quadro normativo europeo, la Germania sembra intenzionata a intensificare i rimpatri verso l’Afghanistan al punto – ci arriveremo tra un attimo – da aver preso contatti direttamente con i Talebani che hanno conquistato il potere nel 2021: una situazione, se non altro, singolare perché segna una svolta nella politica estera della Germania che ad oggi – esattamente come buona parte del resto non mondo – non riconosce formalmente il governo di Kabul.
Partendo dall’ultimo novità, dobbiamo rifarci alle parole pronunciate in questi giorni dal ministro degli Interni della Germania Alexander Dobrindt: proprio lui, infatti, ha pubblicamente annunciato la presa dei contatti con dei non meglio precisati “rappresentati dell’Afghanistan” al fine di stipulare un accordo per i rimpatri diretti dei migranti che eviti – come avviene adesso – la mediazione di paesi terzi per rendere il processo più rapido e semplice.
Non solo, perché il titolare del dicastero degli Interni in Germania ha anche precisato che il prossimo passo dell’accordo con Kabul sarà quello di rendere possibili i rimpatri “anche con i voli di linea” nel caso in cui si riuscisse a trovare una quadra per “le identificazioni” dopo l’atterraggio: una mossa, questa, che supererebbe l’attuale uso – piuttosto costoso – dei voli di stato; mentre proseguono le trattative per i rimpatri in Siria, più complessi da organizzare.
Il piano della Germania per rimpatriare i migranti in Afghanistan: i primi voli sono partiti già a luglio
Insomma, quello al quale ragiona la Germania sembra essere una sorta di accordo sul modello di quello italiano con l’Albania, fermo restando che nel caso tedesco si tratta di rimpatri diretti e non di detenzione in un paese straniero in attesa di rimpatrio e che verranno – secondo le dichiarazioni del governo – rimpatri solamente coloro che hanno ricevuto condanne sul suolo della Germania e il corrispondente decreto di espulsione.
Quella dei voli di linea sarebbe – nel caso in cui diventasse operativa – una novità importante, ma nella realtà dei fatti a ben guardare la Germania sono già diversi mesi che ha reso possibili i rimpatri verso l’Afghanistan: i primi migranti, infatti, sono stati espulsi verso Kabul già lo scorso luglio e da quel momento i voli di stato hanno proseguito con cadenza – quasi – regolare; mentre restano ferme anche le proteste da parte dell’ONU che già a luglio aveva messo in guardia il governo tedesco sulla situazione tutt’altro che “sicura” in cui vivono i cittadini afghani sotto i Talebani.