Guerra a Gaza, Germania la sospende fornitura di armi a Israele. La reazione di Netanyahu dopo l'annuncio di Merz: "Così premia il terrorismo di Hamas"
La Germania compie una scelta senza precedenti: sospendere la fornitura di armamenti a Israele. L’annuncio è arrivato direttamente dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha precisato come, “fino a ulteriore comunicazione”, non verrà concessa alcuna licenza per esportazioni di materiale bellico potenzialmente impiegabile nelle operazioni nella Striscia di Gaza.
Pur avendo fatto del sostegno a Israele un pilastro della sua campagna elettorale, Merz ha deciso di smarcarsi da Netanyahu dopo la svolta di Tel Aviv, che vuole intensificare la sua attività militare a Gaza. Una decisione rilevante anche alla luce del fatto che la Germania ha fatto della sopravvivenza di Israele uno dei suoi principi fondamentali dopo i crimini dell’Olocausto sotto il regime nazista.
Merz ha ribadito di riconoscere a Israele il diritto di difendersi dagli attacchi di Hamas e di ritenere che l’organizzazione terroristica non debba avere alcuna influenza sul futuro di Gaza, ma ha allo stesso tempo invitato il governo israeliano a rinunciare a qualsiasi progetto di annessione di nuove aree della Cisgiordania.

Per il cancelliere tedesco, deve anche provvedere all’alimentazione e alla salute dei cittadini di Gaza, affermando che, avendo deciso di proseguire l’offensiva, “il governo israeliano ha una responsabilità superiore rispetto al passato“.
LA REAZIONE DI NETANYAHU
Il primo ministro israeliano, dopo una telefonata con il cancelliere tedesco, ha rilasciato una dichiarazione in cui esprimeva rammarico per la mossa tedesca. Le reazioni da parte di Tel Aviv non si sono fatte attendere, infatti il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accusato la Germania di “ricompensare il terrorismo di Hamas” invece di appoggiare “la legittima battaglia” contro chi ha “perpetrato l’attacco più grave al popolo ebraico dalla Shoah”.
Per quanto riguarda la Palestina, il governo tedesco è contrario a un riconoscimento dello Stato prima della sua nascita, nella convinzione che debba nascere dai negoziati tra Israele e i palestinesi, infatti ha esortato Netanyahu ad avviare colloqui seri in tal senso.
GERMANIA DIVISA SU SOSTEGNO A ISRAELE?
Come evidenziato dal New York Post, sul fronte interno, Merz deve affrontare le crescenti pressioni politiche da parte degli alleati di coalizione, in particolare i socialdemocratici di centrosinistra, secondo cui dovrebbe agire con maggiore fermezza su Gaza.
Oltre a chiedere lo stop alle forniture di armi a Israele, vogliono che la Germania sostenga almeno una sospensione parziale dell’accordo di associazione dell’Ue con Israele, che consente la cooperazione in materia di tecnologia, cultura e altri settori.
Invece, il Csu chiede a gran voce che la Germania continui a sostenere apertamente Israele e Netanyahu, di cui è il secondo fornitore per armi e attrezzature militari, stando ai dati dello Stockholm International Peace Research Institute. Non è chiaro al momento quali armi non verranno mandate, ma la decisione potrebbe avere ripercussioni ed essere condivisa da altri paesi.
