Gessica Disertore trovata impiccata nella cabina della nave da crociera in cui lavorava: nuovo appello della famiglia, cosa non torna nel giallo...
Il giallo di Gessica Disertore, la 27enne pugliese trovata senza vita nel 2023 a Porto Rico sulla nave da crociera Disney nella quale lavorava, si arricchisce di un ulteriore capitolo di interrogativi con la consegna di documenti parziali, 18 mesi dopo la tragedia, da parte delle autorità portoricane. La famiglia non ha mai creduto al suicidio, ipotesi inizialmente sostenuta oltreoceano ed esclusa dall’autopsia condotta in Italia, e continua a sostenere che si tratti di un omicidio.
La mamma di Gessica Disertore chiede con forza che venga consentito, come di diritto, l’accesso a tutti gli atti oltre allo stralcio recentemente trasmesso e relativo al primo esame autoptico, un documento monco in cui risulterebbero inspiegabilmente omessi dati fondamentali per la ricostruzione dei fatti. Al momento, ai parenti sarebbe stato precluso l’accesso a gran parte degli elementi raccolti: mancano infatti anche i video interni che potrebbero consentire di ricostruire tutti i movimenti intorno alla cabina della giovane, in entrata e uscita, cioè proprio nel luogo in cui sarebbe stato rinvenuto il suo corpo.
Gessica Disertore, il suicidio impossibile secondo il medico legale
La madre di Gessica Disertore è intervenuta poche ore fa a Pomeriggio 5 per ribadire il suo appello, dopo aver ricevuto soltanto una parte esigua della documentazione relativa alla morte di sua figlia avvenuta in circostanze non ancora chiarite nel settembre 2023. In Italia, il medico legale ha escluso che si tratti di un suicidio anzitutto alla luce delle evidenze del ritrovamento del corpo della giovane, in condizione di “impiccamento incompleto” con i piedi poggiati sul pavimento.
“Mia figlia è stata uccisa, non si sarebbe mai suicidata, amava la vita, era una ragazza solare, allegra. A noi diceva sempre che andava tutto bene. Senza ombra di dubbio Gessica dei mostri le hanno fatto del male. Non so se per rabbia, vendetta. Con lei siamo morti anche noi, voleva solo lavorare e tornare a casa“.
Il consulente medico legale della famiglia, Pasquale Bacco, aveva già espresso forti perplessità sullo scenario suicidario e, in una intervista rilasciata qualche mese fa al Corriere del Mezzogiorno, aveva ricalcato l’ipotesi di una “simulazione grossolana di un suicidio“: sul corpo di Gessica Disertore sono state riscontrate diverse lesioni incompatibili con un gesto anticonservativo e soprattutto con l’impiccamento: “Ha una buona parte di lesioni sulla bocca e sul viso, ma non possiamo sapere cosa le abbia prodotte. In particolare, ci sono graffi vicino alle labbra. Ed ematomi diffusi anche sulle gambe e sulle braccia. Lesioni che potrebbero essere compatibili anche con una colluttazione“.
