Rinviato al 20-21 settembre a causa dell’emergenza coronavirus
, il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari non è protagonista solo nel dibattito politico italiano, ma anche sui social. Lì nelle ultime ore sta montando un caso curioso: in molti stanno, infatti, segnalando il fatto che sia già in vendita un testo della Costituzione italiana aggiornato alla legge costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari. Parte la rivolta social: «Hanno messo in vendita da gennaio la Costituzione con il testo aggiornato con la riduzione dei parlamentari! Mesi prima del Referendum! Questi possono cambiare tutte le leggi come vogliono! Sono mafiosi!». Sono diversi i commenti su Twitter, di contenuto simile. Ancor più curioso è il fatto che il dibattito sia divampato addirittura tra le recensioni di Amazon: «Manca un mese al referendum, come fate a sapere che ci sarà la riduzione dei parlamentari??? Chi promuove la riduzione vi ha dato certezza che verrà attuata presumo, sennò le stampe aggiornate le potreste usare solamente per soffiare il naso nel migliore dei casi. Voteremo NOOOOOOOOO».
IL CASO DEL LIBRO DELLA COSTITUZIONE AGGIORNATA…
Nessuno conosce prima l’esito del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, semplicemente il libro in questione è stato realizzato dopo che la riforma è diventata legge. È bene quindi fare un piccolo viaggio nel tempo, che lo stesso governo ripercorre sul sito del Dipartimento per le Riforme Istituzionali. Il testo della legge costituzionale di modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 240 il 12 ottobre 2019. Così è diventata a tutti gli effetti una legge costituzionale. Come previsto dall’articolo 138 della Costituzione, le leggi costituzionali possono essere sottoposte a referendum popolare se, entro tre mesi dalla loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, un quinto dei membri di una Camera o 500mila elettori o cinque Consigli regionali ne fanno domanda. Nel caso in questione, un quinto dei senatori ha richiesto di sottoporre la legge sul taglio dei parlamentari al vaglio popolare.
La richiesta di referendum popolare è stata depositata il 10 gennaio 2020, il libro in questione è uscito giorni dopo, quindi era andato evidentemente in stampa/lavorazione (nel caso dei formati digitali) in un momento in cui la riforma era legge e non era certo l’esito dell’iter per ottenere il referendum popolare. Qualcuno però arriva a sollecitare Matteo Salvini della Lega: «Perché non fai una interrogazione parlamentare per questo GOLPE? Ma che il referendum non conta nulla???». E così pure per Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia…