Alla luce dei ricoveri in calo e dei contagi che stanno scemando, sono molti coloro che chiedono un sistema più chiaro e regole più semplificate, e fra queste vi è anche Antonello Giarratano, presidente di Siaarti (Società italiana anestesia e rianimazione): «C’è un indubbio calo dei ricoveri – le sue parole rilasciate nelle scorse ore ai microfoni del Corriere della Sera – i nostri reparti si stanno svuotando, come previsto. Siamo in una fase di recupero dei posti letto e ci aspettiamo che si vada migliorando. Il personale sanitario è molto provato, la quarta ondata è stata durissima anche per il grande impegno dedicato ai pazienti no vax, non sempre semplici da gestire». E a proposito dei no vax, Giarratano esterna un po’ di numeri eloquenti: «La degenza media di questa ondata è 14 giorni per i non vaccinati e 9 per i vaccinati fragili. Il 25% di questi ultimi purtroppo non ce l’hanno fatta, il 75% sono stati dimessi, quindi guariti. Tra i non vaccinati il 39% sono morti, percentuale che sale al 65% quando, oltre a non avere protezione, queste persone presentavano fragilità legata all’età o ad altre patologie». La situazione, nonostante sia in miglioramento, ha duramente provato il personale sanitario, come già accennato sopra: «Il personale non ce la fa più. Siamo stressati, subiamo modelli organizzativi che in certe Regioni non sono all’altezza, per usare un eufemismo, e seguono logiche politiche distanti dalla sanità. Secondo una nostra ricerca in alcune discipline il 60% degli operatori soffre di burnout. Siamo esauriti dal punto di vista psicofisico specie nelle aree di emergenza».
E a proposito di modelli che non vanno alla perfezione, c’è anche quello a colori delle regioni: «Va cambiato ma non cancellato. Resta indispensabile per tutelare salute pubblica ed economia. Il giallo, arancione e rosso hanno limitato per gradi la mobilità dei cittadini quindi la diffusione del virus, la crescita del contagio e il numero dei morti. La colorazione – prosegue Giarratano – aveva senso prima della vaccinazione ma dal 1 gennaio del 2021 e soprattutto dopo il primo semestre dello stesso anno il primo strumento di contenimento dell’epidemia è diventata la vaccinazione che riduce il rischio di sviluppare forme di Covid gravi, quindi ricoveri e morti. A nostro avviso questo schema non ha funzionato nella terza e quarta ondata. Non ha senso introdurre restrizioni in base ai colori quando gli ospedali si sono già riempiti e dunque l’emergenza è scattata. Semmai ha senso farlo prima: sarebbero oggi limitate a quel 10% della popolazione non vaccinata che poi sovraccarica i nostri ospedali».
GIARRATANO: “LE REGIONI SI SONO INDUSTRIATE PER ATTIVARE POSTI LETTO…”
Quindi aggiunge: «Le Regioni che temevano il voto in pagella dei rispettivi sistemi sanitari si sono industriate per trovare posti attivabili solo sulla carta, cioè potenzialmente esistenti e che verrebbero aperti solo sospendendo altri servizi. Questo si chiama taroccamento autorizzato di posti letto». Giarratano storce il naso comunque nei confronti di chi vorrebbe abolire il giallo e l’arancione: «Una follia. In caso di nuova ondata si aspetterebbe di raggiungere il 30% di letti occupati in terapia intensiva prima di introdurre misure di contenimento e il 30% sarebbe calcolato su posti non reali ma “attivabili”». Ed ecco la proposta del professore: «Trasformiamo il sistema a colori in un meccanismo di prevenzione, sganciandolo dalle preoccupazioni politico-amministrative e riportandolo al centro di quelle sanitarie, ancorato ai numeri di posti letto reali e non fittizi. Questa impostazione non inciderebbe negativamente sulla ripresa economica del Paese e delle singole regioni».