Giovanni Gastel Jr è sicuro che la droga non sia una prigione in grado di intrappolarti per sempre. Nel suo libro Spade, racconta di quegli anni dell’adolescenza in cui si ritrova a fare i conti con gli stupefacenti. Un romanzo in cui si intrecciano esperienze reali con la fantasia, in cui emerge quel mondo pieno di oscurità che lo ha inghiottito durante la giovinezza. Il nipote dell’omonimo quanto celebre fotografo e di Luchino Visconti ammette di aver sperimentato un po’ di tutto, come scrive nel suo portale personale. “Vivo ogni suo momento come fosse l’ultimo giorno della vita“, sottolinea parlando anche di come da consumatore, in quelle strade di Milano, si sia ritrovato poi ad indossare anche le vesti di spacciatore. Sono anni bui che Giovanni Gastel Jr racconterà in prima persona grazie a Enjoy, lo speciale di Vite Drogate che Nove trasmetterà nella prima serata di oggi, giovedì 26 settembre 2019. In studio lo vedremo con lo zio, pronto a ripercorrere quel ’94. Un anno particolare, visto che sarà proprio allora che la famiglia sceglierà di farlo entrare in comunità per risolvere il problema della droga. La cosa però non finirà così facilmente, visto che al suo rientro a Milano, Gastel Jr si ritroverà ancora una volta a fare i conti con i suoi demoni.
Giovanni Gastel Jr: lontano da Milano per curarsi
Occorreranno anni a Giovanni Gastel Jr per riuscire a sconfiggere il mostro della droga. Inizierà ancora prima di compiere diciassette anni. Anzi, a un passo dalla maggiore età la situazione è così grave che la famiglia decide di prendere dei provvedimenti e spedirlo in comunità. Cinque anni più tardi però è di nuovo all’interno di quel tunnel e la famiglia, ormai sicura di non poter fare molto per aiutarlo, decide di farlo trasferire in Canada. Si spera che in questo modo possa evitare di fare una delle sue fughe, come è successo ad ogni ricovero nelle comunità italiane. “Sarà l’inizio di una nuova era per me“, scrive sul suo blog, “frequento la comunità di le Portage, termino il programma terapeutico segnando un record per la velocità e la passione“. La svolta è arrivata e in sette mesi Giovanni riesce a lasciare quelle mura sicure per andare a vivere con un amico a Montreal, si iscrive in una scuola di cinema ed inizia a scrivere recensioni musicali per Il Cittadino Canadese. Ritornerà in Italia solo alcuni anni dopo, a percorso finito, e riprende la gavetta. Cameriere, operaio. La ricaduta sembra pronta ad attenderlo dietro l’angolo, “la mia voglia di rinascita prevale su tutto, quindi riparto per curarmi, ancora“, scrive. Questa volta sceglierà il Portogallo come meta e solo un anno più tardi capirà che Milano può diventare un pericolo per il suo equilibrio.