“Chi crede che la crisi economica scaturita dalla pandemia e dalla guerra sia risolvibile con gli strumenti di una banca centrale si rende semplicemente ridicolo”: perentorio Giulio Sapelli sulle nuove misure della Bce ai microfoni de Il Dubbio. Le conseguenze a suo avviso sono chiare: ci sarà solo un aumento dei differenziali dei rendimenti dei titoli di stato e del debito pubblico dei paesi che già ora sono in difficoltà, compresa l’Italia.
Per Giulio Sapelli gli strumenti adottati da Christine Lagarde non basteranno a governare la tempesta economica che sta per abbattersi, rimarcando che l’aumento dei prezzi viene determinato dalle aspettative borsistiche, che stanno schizzando verso l’alto. E la strategia della Bce produrrà un aumento dello spread, conferma l’esperto.
GIULIO SAPELLI CRITICO CON LA BCE
Nel corso del dialogo con il quotidiano, Giulio Sapelli si è soffermato sullo spread con la Germania sopra a 200 punti, sottolineando che l’Italia si sta avviando “verso una situazione non tanto simile a quella del default dell’Argentina quanto a quello del Libano”. Il professore ha evidenziato: “E così finirà che ci saranno sempre gli stessi partiti a guidare il Paese, anche a livello economico, sarà riconfermato il governo Draghi e ci sarà una ripartizione del territorio economico tra le banche francesi e le industrie tedesche”. Secondo Giulio Sapelli non ci sono soluzioni per evitare uno scenario simile, quantomeno nell’immediato: “L’unica luce che vedo in fondo al tunnel, nel lungo periodo, è quella di dotare l’Europa di una costituzione federale, per poi mettere in piedi una politica fiscale unitaria e creare una vera banca centrale. Cioè applicare all’Ue il modello americano degli Stati uniti d’Europa”. L’esperto ha rimarcato che la soluzione non è il ritorno ai nazionalismi, bensì la federalizzazione dell’economia europea: “E questo non si fa certo con fantomatici trattati bilaterali”.