Dagli USA pressing anche sulla NATO per chiudere la pace in Ucraina: secondo Dan Driscoll le condizioni proposte in futuro peggioreranno
Sono sempre più contrastanti le notizie che arrivano sul piano per la pace in Ucraina proposto a sorpresa dagli USA negli ultimi giorni, tra una posizione più aperturista rispetto agli alleati occidentali mostrata da Donald Trump nelle ultime ore e un pressing su Zelensky che sembra aumentare d’intensità affinché accetti i 28 punti nel più breve tempo possibile: pressing al quale nelle ultime ore si è aggiunto anche il segretario dell’esercito Dan Driscoll durante una riunione con gli ambasciatori della NATO, esortandoli a spingere Kiev ad accettare la pace.
Procedendo per ordine, è bene ricordare che al di là delle notizie che sono emerse in queste ore sui principali quotidiani mondiali i (presunti) 28 punti di Trump per la pace in Ucraina non sono ancora stati ufficialmente resi noti: di certo c’è che la bozza – mediata da Steve Witkoff con il consigliere russo Kirill Dmitriev – è stata trasmessa sia a Putin che a Zelensky, con il primo che la ritiene un buon punto di partenza per un accordo definitivo e il secondo che la ritiene un rischio per la dignità nazionale ucraina.
Nel frattempo, dall’occidente sono arrivare diverse critiche agli USA per aver condotto i colloqui sulla pace in gran segreto escludendo sia i mediatori di Kiev, che gli alleati europei e della NATO: proprio qui è arrivata la prima apertura di Trump che ha proposto ad alcuni alleati – apparentemente solo Germania, Regno Unito e Francia, i “volonterosi” europei – un vertice a Ginevra per metterli al corrente degli sviluppi e ascoltare (ma probabilmente ignorare) la loro posizione sulla piano per la pace.
Pace in Ucraina, il pressing USA si estende anche alla NATO: “Il piano peggiorerà se non viene accettato a breve”
Proprio ieri, quando le critiche erano state messe – parzialmente – a tacere dalla posizione di Trump è poi arrivato il nuovo affondo da parte della Casa Bianca: al termine di un incontro che si è tenuto presso l’ambasciata statunitense a Kiev, infatti, Dan Driscoll ha avvertito gli ambasciatori della NATO che seppur il piano per la pace “non sia perfetto”, sarebbe sconveniente per l’Ucraina rifiutarlo visto che da questo momento in poi le condizioni proposte non potranno che “peggiorare” ulteriormente.

Non solo, perché secondo lo stesso Driscoll l’attuale bozza per la pace sarebbe – addirittura – “vantaggiosa per l’Ucraina” ed è dovere condiviso dal pacifico mondo occidentale “raggiungere [un accordo] il prima possibile”: l’incontro a Kiev – riferisce il britannico Guardian – è stato descritto da alcuni dei presenti come un vero e proprio “incubo” che ricorda da vicino il famoso scontro tra Zelensky e Trump alla Casa Bianca dello scorso febbraio, con gli USA che hanno nuovamente insistito sul fatto che Kiev attualmente “non abbia carte da giocare” per migliorare la sua posizione negoziale sulla pace.
