Keith Kellogg, inviato di Trump per la guerra Russia-Ucraina, esclude l'adesione di Kiev alla Nato sottolineando: "La questione non è in discussione"

Keith Kellogg, inviato speciale di Donald Trump ha rilasciato una intervista all’emittente ABC news nella quale ha ribadito le ragioni per le quali gli Stati Uniti non intendono approvare l’ingresso di Kiev nella Nato. In previsione del prossimo summit a L’Aia, nel quale è stato anticipato che si parlerà proprio dell’espansione dell’Alleanza con la possibilità di includere paesi come Georgia e Moldavia, il diplomatico ha sottolineato che la posizione resta contraria, perchè: “Lo avevamo già detto che per noi l’ipotesi non è in discussione, e non siamo gli unici a non volerlo, ci sono almeno altri tre paesi membri che sostengono questa opinione e servono 32 voti su 32 a favore per permettere l’ingresso“.



Kellogg ha inoltre confermato quello che già era stato anticipato dal presidente, cioè che questa clausola sarà uno dei principali punti per raggiungere un accordo con Putin per trovare una soluzione pacifica alla guerra e quindi: “Trump è pronto a promettere alla Russia che la Nato non si espanderà ad Est se questa venisse posta come condizione fondamentale per porre fine al conflitto“.



Kellogg: “Trump è pronto a promettere a Putin che l’Ucraina non entrerà nella Nato”

L’inviato di Donald Trump per l’Ucraina e la Russia ha confermato che gli Stati Uniti si opporranno alla proposta di ingresso di Kiev nella Nato, un processo che invece era stato definito come necessario ed inevitabile dal segretario generale Mark Rutte che aveva ribadito parlando dei temi da discutere al prossimo vertice: “L’adesione di Kiev non può più essere ostacolata” dichiarando anche: “Non permetteremo che questa sia una delle condizioni per favorire il processo di pace“.



Nell’intervento Kellogg ha escluso invece non solo la possibilità che gli Usa possano votare a favore, ma anche che lo stesso argomento possa essere oggetto di discussione, affermando: “La questione non è sul tavolo”. Parlando poi dei negoziati con Putin per un accordo di pace, ha sostenuto le ragioni del Cremlino nella preoccupazione di una possibile annessione di nuovi paesi all’Alleanza Atlantica dicendo: “La Russia è giustamente preoccupata per un possibile avvicinamento della Nato ai suoi confini nel caso di annessione di nazioni dell’ex Unione Sovietica, e questa è una legittima questione di sicurezza“.