Jeffrey Sachs durante l'intervento all'evento del Fatto fa una rivelazione sulla guerra in Ucraina: "Macron mi disse che è tutta colpa della Nato"
IL RETROSCENA DI JEFFREY SACHS
A pensare che anche la NATO abbia delle responsabilità nella guerra in Ucraina non è solo Vladimir Putin, ma anche Emmanuel Macron. A rivelarlo è l’economista Jeffrey Sachs, il quale ha confidato una dichiarazione ricevuta dal presidente della Francia in occasione della consegna della Legione d’onore.
Ne ha parlato al termine del suo intervento organizzato dal Fatto Quotidiano al Circo Massimo. «In privato mi ha detto quello che in pubblico non dice», ha spiegato l’esperto di fama internazionale, definito dal New York Times «forse il più importante economista al mondo».
Ci teneva a dirlo pubblicamente, perché ciò lo «disgusta». E si tratta di una presa di posizione forte in una fase in cui i negoziati appaiono ancora più complessi.
DA TRUMP A BIDEN: “IDIOTI SEGUITI DA PAZZI”
Nessun giro di parole da parte del professore americano, che ritiene questa la «fase finale di un gioco malato» che prosegue da tre decenni. Niente di nuovo, infatti ha ricordato la fine dell’Urss, il pacifismo di Gorbaciov e i tentativi dell’establishment russo, a cui invece gli Stati Uniti chiedevano di «mettersi in ginocchio». Sachs è molto duro, oltre che netto, nelle sue dichiarazioni: «Gli americani sono pazzi e pazzi sono gli europei che gli vanno dietro».
Ne ha per tutti Jeffrey Sachs, anche per l’attuale presidente Usa, Donald Trump, e le sue aspirazioni pacifiste. Lo ha definito un «ignorante», non solo perché «non conosce la geografia», ma anche perché non avrebbe fatto nulla, durante la sua prima presidenza, per svolgere il proprio ruolo: secondo l’economista, infatti, la guerra in Ucraina è iniziata nel 2014. Poi arrivò Joe Biden, «un altro idiota», circondato da persone «ancora più idiote». In questo caso cita anche l’ex primo ministro britannico Boris Johnson.
L’ATTACCO ALL’EUROPA E L’APPELLO A MELONI
Ma Sachs critica in generale anche l’Europa, i cui Stati «vogliono fare la guerra» e hanno alimentato una «russofobia», mentre le persone perseguono la pace, come in Italia. Sulle responsabilità occidentali si sono espressi anche gli italiani: stando a uno studio del Censis, il 67% ritiene che l’Occidente abbia le sue colpe.
Il docente della Columbia University non avanza solo critiche, ma ha anche idee chiare sulla soluzione: l’Ue deve sostenere un’Ucraina neutrale, fuori dalla NATO, e sacrificare alcuni territori. L’invito è alla premier Giorgia Meloni, affinché faccia propria questa linea per dare un aiuto concreto alla fine della guerra.
Infatti, nei giorni scorsi ha anche offerto una riflessione sul possibile ruolo delle Nazioni Unite in un processo di pace. A RIA Novosti, infatti, ha spiegato che l’ONU, e in particolare il Consiglio di Sicurezza, sarebbe la piattaforma migliore per garantire e monitorare un eventuale accordo di pace tra Russia e Ucraina. La presenza del diritto di veto (sia per Russia che per i paesi occidentali) renderebbe l’organismo una sorta di equilibrio, perché nessuna parte potrebbe imporre decisioni unilaterali.
Quindi, il Consiglio servirebbe come luogo di discussione per eventuali violazioni dell’accordo e per fornire un quadro legale internazionale alla pace. Anche in quell’occasione aveva espresso critiche ai leader europei, accusandoli di non cercare una soluzione reale, oltre che al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che starebbe ostacolando il processo di pace.