Il vertice di Londra dopo lo scontro Trump-Zelensky: quali scenari sulla pace tra Ucraina e Russia. Le mosse di Putin, Starmer e Meloni: cosa succede ora

L’ACCUSA DI PUTIN ALL’OCCIDENTE DOPO IL CAOS ALLA CASA BIANCA TRA TRUMP E ZELENSKY

Se non è ancora possibile chiamarla guerra mondiale, è quanto mai sicuro che si possa definire “caos mondiale”: lo scontro alla Casa Bianca divenuto ormai storico lo scorso 28 febbraio 2025 tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky non può che avere infiniti strascichi, a cominciare dal (momentaneo) allontanamento della tregua Ucraina-Russia nel Donbass. Il mancato accordo su terre rare e minerali, conseguenza dello scontro diplomatico in diretta mondiale tra i due Presidenti, porta una serie di conseguenze e passaggi molto intricati tra loro.



Quella di oggi era la domenica chiave per il vertice di Londra sulla sicurezza europea e sul sostegno all’Ucraina, ma dopo il “caos” tra Trump e Zelensky è divenuto un “teatro” diplomatico ancora più interessante da osservare per capire come gli alleati atlantici degli Stati Uniti pensano di “ricucire” lo strappo evidente tra gli Usa e l’Ucraina. Se da un lato però Francia e UK (retti da leader di centrosinistra) puntano ai toni forti e al “con Kiev fino alla fine”, l’Europa è tutt’altro che unita su questo con la Premier Meloni (e, potenzialmente nel prossimo futuro, anche la Germania di Merz) che spinge invece per riunire un tavolo negoziale tra Unione Europea e Stati Uniti per trovare la quadra e far finire la guerra in Ucraina.



In tutto questo la Russia di Putin osserva con probabilmente soddisfazione alle bizze dell’Occidente, di fatto spaccato su Kiev e sul prosieguo della guerra: dopo lo “show” alla Casa Bianca, il portavoce del Cremlino aveva escluso nuovamente che potessero rientrare nell’accordo di pace lo scambio di territori conquistati tra Ucraina e Russia, aggiungendo poi che la posizione dell’amministrazione Trump promette speranze per la fine anticipata del conflitto. Era però stato poi lo stesso Vladimir Putin, in un dialogo con Ria Novosti, a precisare che dalle razioni sullo scontro Trump-Zelensky emerge come le «élite occidentali sono oggi determinate a mantenere il mondo instabile» e, soprattutto, a «sabotare il dialogo tra Usa e Russia».



IL VERTICE DI LONDRA, LA POSIZIONE (AMBIGUA) DELLA NATO E IL (POSSIBILE) RUOLO DECISIVO DELL’ITALIA

Nelle telefonate e interlocuzioni degli ultimi giorni sull’asse Usa-Regno Unito il tema chiave dei rapporti con la Russia è stato ribadito più volte e secondo alcune ricostruzioni che filtrano dai media americani – con citate fonti di intelligence Usa – Trump al Premier Starmer avrebbe garantito di non produrre alcun tipo di dazio, chiedendo in cambio una posizione di controllo sul fronte Ucraina confermando così l’uscita di scena degli americani, dopo lo scontro diplomatico con Zelensky.

In attesa di capire se tale scenario possa effettivamente essere messo in pratica, il vertice di Londra arriva dopo lo scambio bilaterale tra Starmer e il Presidente ucraino, con quest’ultimo che chiede al Regno Unito e alla NATO di poter ricucire il rapporto con gli Stati Uniti che lui stesso ha contribuito a minare nel clamoroso incontro di 50 minuti nello Studio Ovale. È lo stesso segretario generale dell’Alleanza Atlantica Mark Rutte a contro ribattere al leader ucraino di abbassare i toni e tornare ad impostare un dialogo a distanza con Trump: sul rischio di provocare una terza guerra mondiale con questo atteggiamento “sfrontato”, Rutte in conferenza stampa ha deciso di glissare la domanda senza però neanche smentirne il contenuto.

L’invito di Starmer e della NATO è che si possa tornare a costruire un asse solido a sostegno di Kiev e al contempo impegnati per chiudere al più presto la guerra contro la Russia di Putin: in tal senso, Uk con la Francia di Macron annunciano l’imminente nuovo piano di pace che verrà sottoposto a Washington, e che verrà oggi discusso a livello di Unione Europea al vertice londinese. Prima dei colloqui, centrale è il bilaterale tra la Premier Giorgia Meloni e l’omologo inglese a Downing Street: nelle ultime ore la posizione italiana si è fatta centrale dopo la telefonata avuta dalla Presidente del Consiglio con il Presidente Trump anche qui per provare a rappresentare un ponte di rapporto tra la Casa Bianca e Bruxelles dopo il caos con Zelensky.

Il ruolo non è semplice ma la richiesta di un tavolo diplomatico Usa-Ue lanciato da Meloni viene ora accolto da buona parte dei leader europei, a cominciare dal polacco Tusk che è tra i più belligeranti normalmente nei confronti della Russia. Nel frattempo dalla Casa Bianca è ancora il Presidente americano a confermare quanto emerso nello scontro con il capo del Governo ucraino lo scorso venerdì: secondo Trump, Zelensky ha voluto “strafare”, probabilmente sentendosi garantito dall’appoggio dei vari leader europei. «L’incontro non è andato bene, noi cerchiamo la pace mentre da Kiev (e non solo, ndr) qualcuno vuole fare un gioco di forza e non vuole la pace».