Si apre la causa di beatificazione di Guglielmo Giaquinta, fondatore del Movimento Pro Sanctitate
Un movimento nato dalla semplice intuizione del suo fondatore: la chiamata universale alla santità è rivolta ad ogni uomo di qualsiasi età, fascia sociale, razza o cultura, perché nasce dall’infinito amore di Dio per ogni sua creatura. Il Movimento Pro Sanctitate nasce a Roma nel 1947, una realtà ecclesiale diffusa oggi in tutto il mondo, grazie a Guglielmo Giaquinta, allora sacerdote, poi vescovo, oggi Servo di Dio di cui è stata annunciata l’approvazione della causa di beatificazione in questi giorni.
La Diocesi di Roma ha infatti concluso la prima fase della causa di beatificazione: il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta “non era un uomo o un sacerdote qualunque: portava nei suoi gesti, nelle sue parole, nel suo ministero, una ordinaria straordinarietà”, ha detto a Catholic News Agency Marialuisa Pugliese, postulatrice della sua causa. Nato in Sicilia, svolse il suo ministero sacerdotale a Roma per poi venir nominato vescovo di Tivoli, morto nel 1994 a 79 anni. Scopo della sua esistenza è sempre stato la chiamata universale alla santità, intesa non come dote straordinaria, ma come autentica esperienza di fede cristiana, aperta quindi a chiunque
GUGLIELMO GIAQUINTA, LA CHIAMATA ALLA SANTITA’ E’ PER TUTTI
“Il Movimento Pro Sanctitate è aperto a chiunque desidera vivere una esperienza di fede autentica, e scoprire o riscoprire una traccia di Dio nella sua storia. Tutti santi, tutti fratelli! E’ il motto di ogni membro del Movimento Pro Sanctitate. Santità e fraternità sono un binomio inscindibile. Vivere la santità significa riscoprirsi figli di uno stesso Padre, e quindi fratelli, legati tutti in un vincolo di amore, capace di superare le barriere dell’egoismo, della sopraffazione, della indifferenza e di ogni forma di rancore… un mondo nuovo è possibile davvero!” si legge sul sito ufficiale. Il cardinale Angelo De Donatis, vicario di Roma, ha chiuso formalmente la fase diocesana della causa di beatificazione della Giaquinta con un rito celebrato al Palazzo Apostolico Lateranense il 12 febbraio. In questa fase, ha spiegato Pugliese, il tribunale del Vicariato di Roma aveva l’obiettivo di raccogliere “documenti e scritti per conoscere la vita e il pensiero della Serva di Dio, nonché trovare testimonianze sull’esercizio delle virtù umane e cristiane e possibili tracce di una reputazione di santità”. Ora, la diocesi consegna scatole sigillate di cera delle prove raccolte alla Congregazione per le Cause dei Santi, “dove la documentazione raccolta sarà esaminata per accertare il grado di testimonianza evangelica del candidato e [se] per dichiararlo venerabile”, ha detto il postulatore. Il Movimento Pro Sanctity comprende un istituto secolare femminile e un istituto sacerdotale.