Guido Crosetto fa chiarezza in audizione alle commissioni riunite sugli esiti del vertice Nato, in particolare sull’eventuale ipotesi di addestramento nel nostro Paese di piloti ucraini. Il ministro della Difesa ha tenuto a smentire: “L’Italia non ha preso l’impegno per l’addestramento di piloti, non abbiamo F-16 e non abbiamo l’intenzione di comprarli per addestrare qualcuno”, riporta l’Ansa.
Nel corso del suo intervento, Crosetto ha spiegato che la Nato ha invitato gli alleati ad investire almeno il 2 per cento del rapporto tra spese della Difesa e Pil, in quanto questo parametro sarà valutato come base di partenza per le rinnovate esigenze dell’Alleanza: “In alcuni casi sarà importante spendere anche oltre il 2%, considerando gli anni precedenti di sotto investimenti. Al momento i nostri piani nazionali prevedono che l’Italia si attesterà nel 2023 all’1,46% per poi scendere all’1,43% nel 2024: una tendenza in negativo e come si può constatare siamo molto lontani dal 2%”.
Le parole di Guido Crosetto
Nel corso del suo intervento in audizione, il ministro Crosetto ha rimarcato che nel 2023 l’obiettivo del 2 per cento verrà raggiunto da undici Paesi, a cui se ne aggiungeranno altri otto nel 2024. E ancora: “Sono stato il primo ministro del nostro Paese a parlare della difficoltà di raggiungere l’obiettivo del 2%. Per la prima volta questo governo ha fatto chiarezza sulla possibilità di dare il nostro contributo”. L’Italia continua a disattendere l’obiettivo del 2 per cento, ha proseguito Crosetto, sottolineando che il 2 per cento lo decide il Parlamento con gli stanziamenti di bilancio: “Poi ognuno di noi potrà fare una riflessione se ci serve o meno un’alleanza atlantica. Ad oggi lo stato dello cose ci dice che l’Italia non può raggiungerlo il prossimo anno e nemmeno quello successivo. È difficile identificare una data. Io mi auguro, perché penso che ce ne sia necessità, che noi riusciremo a rispettare il patto perché altrimenti ci ritroveremmo ad essere l’ultimo Paese come investimento in questo senso”.