Stop alla pubblicità sui contenuti violenti. Torna a farsi sentire il pugno di ferro del social network più popolare del mondo. Così Facebook è pronta a cambiare la policy sulla gestione di pagine e gruppi social, in conseguenza alle numerosissime proteste delle organizzazioni per la tutela dei diritti civili nella divulgazione di post sulla piattaforma di Mark Zuckerberg. La decisione presa dall’azienda di Menlo Park è chiara e semplice: tutti gli spazi che permetteranno la pubblicazione di contenuti violenti, osceni o discriminanti, verranno puniti attraverso l’esclusione dei meccanismi pubblicitari del social network. Una lotta che va a colpire tutte quelle pagine dedite alla divulgazione di contenuti e/o comunicati incitanti l’odio verso le donne, la violenza di natura sessuale e alla proliferazione di materiale pornografico. 15 colossi, tra cui Nissan e Nationwide, hanno nei giorni scorsi sospeso temporaneamente le inserzioni sul sito di Zuckerberg per via dei collegamenti con pagine controverse e crude. Le dichiarazioni di tali società chiare e semplici: cambiate la policy in materia e ritorneremo a postare la nostra pubblicità. E così è stato, i vertici del social network in blu hanno ribadito la lotta ai contenuti controversi, sopratutto dopo l’ultimatum imposto dalle aziende. A partire da quest’oggi, ogni pagina contente materiale non conforme a quanto detto dovrà agire per modificare le pubblicazioni, pena la rimozione degli annunci pubblicitari sulla pagina o peggio l’esclusione dai meccanismi dell’advertising vigenti in Facebook.