Nuove regole per il call center: da oggi fissati i paletti per le chiamate “mute”. L’out out arriva dal Garante della Privacy, che aveva dato un tempo limite alle società di telemarketing per adeguarsi alle regole. Il Garante per la protezione dei dati personali aveva infatti emanato un provvedimento generale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 aprile scorso, con le regole che le aziende sono tenute da oggi a rispettare. Le chiamate “mute” dovranno essere interrotte trascorsi tre secondi dalla risposta dell’utente, le aziende dovranno conservare per almeno due anni traccia delle chiamate “mute”, e ancora: non potranno essere effettuate più di tre chiamate “mute” ogni 100. In più il sistema dovrà generare dei rumori ambientali di fondo per consentire all’utente di capire che la chiamata è effettuata da un call center. L’utente, infine, non potrà essere disturbato da una chiamata “muta” per almeno cinque giorni dalla chiamata precedente e alla chiamata successiva deve essere contattato da un operatore. Ecco come funzionano queste chiamate: non si tratta di telefonate effettuate dagli operatori, ma da un software che chiama sequenze di numeri per verificare se qualcuno è in casa e a che ora risponde. I sistemi sono infatti in grado di riconoscere se dall’altra parte del telefono risponde l’utente o se si tratta della segreteria telefonica. In modo che poi, alla stessa ora, l’utente possa essere contattato da un operatore. (Serena Marotta)