Dopo il blackout della rete Wind e Infostrada dello scorso 13 giugno che ha lasciato senza collegamento per diverse ore milioni di utenti, Adiconsum ha chiesto alla compagnia telefonica “un confronto che, nel rispetto di tutte le parti coinvolte, non lasci come sempre i consumatori privi di ristoro, ma trovi responsabilmente soluzioni condivise”. A parlare è Pietro Giordano, presidente nazionale dell’associazione in difesa dei consumatori, secondo cui “è necessario che Wind si attivi per indennizzare i consumatori e i professionisti colpiti dal grave disagio”. “I comportamenti delle aziende virtuose – ha concluso Giordano – si riconoscono e distinguono nelle criticità, non solo nelle promesse pubblicitarie. La più grande ricchezza delle aziende, comprese le telefoniche, sono i clienti-consumatori: perderli significa anche non rispettare la responsabilità sociale d’impresa”.
Il blackout del 13 giugno scorso è stato “un evento unico ed irripetibile”, durato “poche ore” e che “non ha mai interessato l’intero territorio nazionale”. Lo scrive Wind nel comunicato fatto circolare nelle scorse ore per spiegare il disservizio verificatosi tre giorni fa sulla rete fissa e mobile che ha provocato non pochi disagi tra gli utenti e che ha spinto il Codacons a chiedere un maxi-risarcimento da un miliardo di euro alla compagnia telefonica. Il problema di Wind e Infostrada sarà anche stato “un evento anomalo di carattere eccezionale”, come recita la nota, ma anche nella giornata di oggi non tutto sembra filare liscio: in Rete molti utenti continuano a lamentare problemi di linea e alcuni siti che si appoggiano ai servizi del gruppo Wind non si riescono a caricare. Su Twitter, ad esempio, il quotidiano Genova24 fa sapere che il proprio sito è irraggiungibile e che si registrano “ancora problemi con la rete Wind” in tutta Italia. Al messaggio è stato inoltre aggiunto l’hashtag “#WindDown” utilizzato sul sito di microblogging durante tutto il periodo di disservizio. In attesa di capire se altri problemi di linea si stanno effettivamente verificando, Wind ha spiegato che l’anomalia è stata causata “dal blocco progressivo, per problemi di configurazione, degli apparati (router IP) dell’esteso backbone internet di collegamento tra i nodi delle reti fissa e mobile”. Per incidenti di simile natura, verificatisi su reti di telecomunicazioni che hanno dimensioni analoghe nel mondo, “i tempi di risoluzione sono stati molto più lunghi con impatti decisamente più pesanti”, ma nei confronti di questa eccezionale anomalia “sono state poi intraprese tutte le azioni necessarie per prevenire l’eventuale ripetersi di casi simili”. Sarà davvero così?