Quali sono i nomi vietati in Italia? Di recente è emersa una lista che farà di sicuro alzare un sopracciglio a molti.
Pochi sanno che in Italia ci sono alcuni nomi vietati dalla legge. Ma per quale motivo e perché lo sono? Ecco i dettagli.
Scegliere il nome di un figlio è un momento emozionante e delicato nella vita di ogni genitore. È un gesto che porta con sé aspettative, valori familiari e memorie affettive. Ma anche creatività (portata agli eccessi a volte). Per quanto il desiderio di originalità possa essere essere forte, esistono limiti precisi che la legge italiana impone per proteggere l’identità e la dignità del nascituro. Non è tutto concesso, alcuni nomi sono formalmente vietati. Ma quali?
A disciplinare la scelta dei nomi in Italia sono gli articoli 33 e 34 del D.P.R. 396/2000. La regola di base è semplice: ogni bambino deve ricevere un nome compatibile con il sesso biologico, quindi maschile per i maschi e femminile per le sette. Sono quindi esclusi nomi ambigui o di genere opposto. La normativa ammette però delle eccezioni per i nomi neutri tipici di alcune culture straniere, riconoscendo la crescente multiculturalità.
Quali nomi sono vietati dalla legge in Italia: dai personaggi storici ai cartoni animati
Nel tempo alcuni casi hanno sollevato polemiche e hanno portato le autorità comunali e i giudici a intervenire. Di seguito l’elenco (quasi surreale):
- Doraemon, Goku, Bender, Pollon: i nomi di alcuni cartoni animati molto conosciuti, soprattutto tra i Millennial. Per la legge non si possono dare ai bambini nomi ispirati a figure immaginarie che potrebbero generare scherno.
- Benito, Adolf Hitler, Stalin, Osama Bin Laden: ovvero nomi associati a figure storiche controverse o dittatori. La loro assegnazione è ritenuta pericolosa perché richiama a personaggi legati a regimi totalitari e a violenze.
- Satana, Lucifero: ovvero nomi esplicitamente religiosi o che evocano il male. Inaccettabili per la legge italiana in quanto considerati offensivi.
- Venerdì: emblematico il caaso in cui un tribunale ha vietato questo nome ritenendolo inappropriato perché associato a superstizioni e eventi negativi.
- Laura Palmer, Walter White, Joey Tribbiani: ovvero personaggi di film o serie tv. Anche in questo caso l’obiettivo del divieto è evitare l0identificazione con figure fittizie.
- Moby Dick, Grande Gatsby, Conte Dracula: quindi nomi della letteratura, potenzialmente ridicolizzanti o fuori contesto.
- Ikea: potrà sembrare una scelta ironica o provocatoria ma il nome di un marchio è considerato inadatto per una persona.
La libertà di scelta del nome resta quindi ampia, ma non assoluta. E per quanto un nome possa sembrare unico o espressione di un ricordo o una affezione personali è bene ricordare che sarà il bambino, poi, a doverlo porrare ogni giorno con sé.
Quindi ogni genitore dovrebbe esercitare un po’ di empatia e chiedersi: come si sentirà mio figlio a scuola? Sarà preso in giro a causa della mia scelta? Ricordiamo infattti che il nome è molto più di un’etichetta ma un simbolo di dignità e appartenenza.