Sabato mattina il premier Matteo Renzi ha toccato Udine nel suo tour “Centoteatri”. Roberto Snaidero, industriale simbolo del “Made in Friuli”, non è riuscito a esserci: era rientrato all’alba da Mosca. “Ma ci siamo smessaggiati”, dice al Sussidiario.net il presidente di FederlegnoArredo. “Gli ho detto che gli racconterò in dettaglio il nostro incontro con il ministro dell’Industria e del Commercio russo. E poi il bonus mobili per le giovani coppie è stata una bella sorpresa: gliel’avevo proposto a Rimini, un pensierino di trovarcelo in legge di stabilità in Federlegno l’avevamo fatto, ma nella manovra alla fine c’è per davvero. Una misura di politica industriale che è anche politica per la famiglia”.
All’ultimo Meeting, dopo aver visitato lo stand degli industriali del legno-arredo, Renzi aveva riservato a Snaidero l’unica citazione diretta in un ampio discorso politico-economico. Una specie di post-it in un passaggio geopolitico riguardante le sanzioni ucraine: sono il primo a sapere, aveva fatto intendere Renzi, che l’Azienda-Italia soffre per il “muro” ricostruito nelle relazioni commerciali. Snaidero ha avvertito il premier anche quando è riuscito – in occasione dei Saloni World Wide 2015 a Mosca – a ottenere un incontro con il ministro Denis Manturov.
Com’è andata?
Beh, lo staff del ministro ci aveva riservato mezz’ora, siamo usciti dalla sala riunioni dopo un’ora e un quarto. E tutti i minuti hanno avuto il loro contenuto. La cosa più importante è stato comunque il clima positivo e disponibile che abbiamo trovato: è questo che ci tengo a dire al premier. Io, Emanuele Orsini, Pietro Bellotti e il direttore Giovanni De Ponti eravamo una delegazione di imprenditori di settore: abbiamo avuto l’impressione di essere stati ricevuti come la rappresentanza di un Paese.
Di cosa avete discusso?
Anzitutto dei Saloni World Wide, che sono stati un successo anche quest’anno, all’undicesima edizione: 335 espositori, in gran parte italiani, con più di 40mila visitatori. Ovviamente il primo impegno col ministro è stato garantirgli di continuare con i Saloni a Mosca. E naturalmente lo abbiamo invitato al Salone del Mobile 2016.
A Milano ci saranno anche espositori russi?
E’ quello che vogliamo sia per il nostro Salone che per World Wide. Abbiamo detto a Manturov che le porte di tutte le manifestazioni organizzate da FederlegnoArredo sono aperte a tutti i produttori russi che accettino la sfida della qualità globale, che è centrale nella nostra strategia di industriali italiani del legno e dell’arredo.
La ripresa italiana passa per la competitività nell’export, ma anche dalla ripartenza del mercato interno.
Stiamo chiudendo un 2015 con segnali incoraggianti. Il governo ha voluto prorogare di un anno il bonus mobili e l’abbiamo ringraziato. Eravamo stati rassicurati anche dal ministro per lo Sviluppo durante il nostro roadshow federale a Roma, ma sappiamo quante priorità finiscano nell’imbuto della manovra d’autunno. Il governo ha nuovamente verificato che stimolare il mercato del legno-arredo è strategico su molti versanti: il Pil ma anche l’occupazione; il gioco di squadra con l’edilizia e il sostegno a un patrimonio di design che è un brand-Paese e che una volta sbiadito sarebbe difficile tirare di nuovo a lucido. Però è l’annuncio del provvedimento sulle giovani coppie che ci ha colpito di più.
Nel comunicato FederlegnoArredo avete parlato di “fatto di buona politica”.
Sì, perché non capita di frequente che una misura di politica economica riesca a incrociare altre istanze di politica sociale. Aiutare le giovani coppie, gli “under 35”, con un meccanismo di medio periodo, significa fare politica per i giovani e per la famiglia: “buona politica” tout court. Vuol dire che strumenti sperimentati in una fase di emergenza per l’Azienda-Paese possono essere fatti evolvere per sostenere in modo mirato singoli segmenti della società italiana: vuol dire allargare il ventaglio delle leve di supporto a tante giovani generazioni sotto pressione su tanti versanti.