In occasione della ventesima edizione de L’Artigiano in Fiera, viene presentata un’importante ricerca che racconta come pur in un tempo di crisi l’artigianato non solo è resistito, ma se realizzato bene è anche stato fattore di crescita. Ad indicare la ricerca è lo studio “Artigianato: una strada per lo sviluppo sostenibile” condotto dalla Fondazione per la Sussidiarietà con il coordinamento scientifico di Paola Garrone (Politecnico di Milano) e Gianmaria Martini (Università degli Studi di Bergamo). Uno studio importante che durante le giornate di successo della Fiera a Milano-Rho, dove è coinvolto il meglio dell’artigianato made in Italy e quello mondiale, presenta i motivi per cui il mondo degli artigiani è uno dei fattori di tenuta nella difficile congiuntura economica. Parlando in cifre, il 78% delle imprese del campione dichiara che negli ultimi 10 anni il fatturato non è diminuito mentre l’87% ha mantenuto i livelli occupazionali pre-crisi. Meriti di questi risultati? Da un lato, per la propensione alla internazionalizzazione e dall’altro per l’innovazione mostrato, per cui il 68% delle aziende d’artigianato hanno introdotto negli ultimi anni un sistema di vendite online. Originalità, unicità e sopratutto qualità sono i comportamenti più importanti delle imprese artigiane ritenuti fattori positivi: il 93% del campione di questa ricerca promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà rietine che l’impresa debba utilizzare materie di prima qualità. Il commento del presidente di Ge.Fe. – Gestione Fiere Spa (la società che organizza L’Artigiano in Fiera 2015), Antonio Intiglietta, è ovviamente positivo: «È una ricerca che dà speranza perché dimostra come un settore vitale per l’economia italiana non solo abbia saputo reagire alla crisi, ma anche uscire con coraggio dai confini del localismo per navigare nel grande mare della globalizzazione».