È del 23 maggio l’inizio dell’avventura che porterà a costruire, arredare e rendere operativo il sito espositivo di Dubai 2020. Assolombarda, che ha ospitato il comitato Expo di Dubai, ha valutato che i visitatori attesi in tutto il mondo saranno 25 milioni. A 850 giorni dall’apertura ufficiale di Expo 2020, si è calcolato che tale evento porterà a mobilizzare 8 miliardi di dollari per la sua costruzione con un flusso di investimenti esteri di almeno 120-150 miliardi indirizzati in costruzioni, servizi finanziari e infrastrutture.
L’Italia è operativa con 889 aziende registrate nel protocollo di intesa operativa per gli appalti, di queste oltre il 60% sono aziende piccole e medie prettamente indirizzate al made in Italy in ogni campo. L’operatività economico/finanziaria segue una grande alleanza tra pubblico e privato. È interessante sottolineare che gli 8 miliardi di dollari, che rappresentano il costo del sito dell’Expo serviranno, al termine della manifestazione, per trasformare tutti i siti in una Università tecnologica collegata a un primario centro di ricerca e quindi un modernissimo centro fieristico.
È da qui che le aziende italiane avranno una seconda e importantissima opportunità economica, quando dovranno seguire i nuovi investimenti atti alle trasformazioni nel comparto delle infrastrutture, trasporti, ospitalità, immobiliare e nel campo della produzione e distribuzione dell’energia.
Un colpo a effetto è arrivato quando il Comitato di Expo 2020 ha affidato a una società italiana, la Rimond, insieme alla Cimolai, la costruzione di una gigantesca cupola che sovrasterà Al Wasl Plaza, il luogo che sarà il simbolo storico di Expo 2020; il valore della commessa è di 60 milioni di euro. A livello di pura curiosità, per la cupola, estremamente tecnologica, alta 70 metri e larga 130 metri, saranno impiegate 4mila tonnellate di acciaio e la prima pietra verrà posata il prossimo 30 luglio.
Anche questa commessa ha messo in evidenza le grandi opportunità operative per valorizzare e attuare soluzioni industriali innovative portate dalle imprese italiane. Oltre alla moda, al food e alla gioielleria di alta gamma, c’è anche una tecnologia meccanica italiana specializzata, ricercata e riconosciuta in tutto il mondo.
Ecco, nel dettaglio, i punti e le cifre che hanno spinto molte società italiane a presentarsi sul mercato degli Emirati: 277mila saranno i posti di lavoro che si creeranno durante il periodo di Expo Dubai, di cui il 40% nel settore del turismo; 5 miliardi di euro è oggi il valore annuo delle esportazioni delle imprese italiane verso gli EAU; 889 sono le imprese italiane registrate sulla piattaforma creata per gli appalti Expo; 25 milioni è il numero di persone attese a Dubai dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021; 8 miliardi di dollari è il costo complessivo del sito espositivo.
È tutto questo, quindi, il terreno di caccia soprattutto per le piccole imprese italiane.