INCIDENTE ONEY TAPIA, COM’È DIVENTATO CIECO NEL 2011?/ “È stato difficile accettarlo”
Com’è diventato cieco Oney Tapia? L’incidente nel 2011 mentre stava abbattendo un albero. Dopo l’incidente è diventato un atleta paralimpico.

La forza di Oney Tapia traspare ad ogni sua parola. È sicuramente questa la sensazione che l’uomo dà nel corso della sua ospitata a Oggi è un altro giorno, trasmissione di Rai 1 condotta da Serena Bortone. Oney torna a parlare dell’incidente che lo ha purtroppo reso cieco e di come sia riuscito a riprendersi: “In primis la prima cosa che mi ha dato lo stimolo per andare avanti è stata la mia famiglia, le mie figlie, i miei amici… il loro amore mi ha dato gli stimoli per risalire.” Così ha aggiunto che: “La cosa più difficile è accettare questa situazione per poi risalire e trovare una luce in questo caos, in questo buio che è poi quella che ti fa ritrovare te stesso.” E ancora: “La prima cosa che ci dobbiamo porre è un obiettivo e l’importante è sempre provarci”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Oney Tapia, ecco com’è diventato cieco
Oney Tapia, atleta paralimpico, ha perso la vista nel 2011. Nasce nel 1976 a L’Avana, dove inizia a giocare a baseball. Nel 2003 si trasferisce in Italia a Sotto il Monte, un paesino in provincia di Bergamo, dove vive ancora oggi. Inizia a giocare come lanciatore nell’Old Rags Lodi e nel Montorio Veronese. In Italia, però, il baseball è considerato uno sport minore e Oney Tapia lavora anche come giardiniere. Il 25 maggio 2011 mentre stava svolgendo un lavoro di giardinaggio, doveva abbattere un albero di cinquanta metri, Tapia è rimasto vittima di un tragico incidente: “Ero sospeso in aria, su un sostegno apposito. Il tronco, piegato dal taglio, mi è caduto addosso. Mi ha colpito sul viso, all’altezza degli occhi. E la violenza dell’urto mi ha provocato lo scoppio di entrambi i bulbi oculari”, ha raccontato al settimanale DiPiù.
Oney Tapia: “Dopo l’incidente sono ripartito”
Dopo l’incidente Oney Tapia non ha più potuto giocare a baseball, ma non ha rinunciato allo sport: ha iniziato a praticare goalball e il torball, due sport di squadra per atleti non vedenti. E, nel 2013, si è avvicinato al mondo dell’atletica leggera paralimpica, specializzandosi nel lancio del disco e nel getto del peso e conquistando l’argento a Rio nel 2016 e tre ori europei. “Nella vita non ho avuto scelta, o ripartivo o ripartivo”, ha detto qualche tempo fa alla Domenica Sportiva. Nel 2018 l’atleta ha pubblicato l’autobiografia “Più forte del buio”, in cui racconta la sua esperienza di vita e di sport: “All’inizio fu terribile, ma mi feci forza e cominciai a calarmi in questa nuova realtà. Con il passare dei giorni le ombre si sono perse e sono tornate in fondo al buio”, ha scritto parlando dell’incidente in cui ha perso la vista.
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