Annuncio a sorpresa di Donald Trump sulla guerra fra India e Pakistan: le due nazioni hanno concordato il cessate il fuoco completo e immediato.
Si arresta il conflitto fra India e Pakistan. L’annuncio, un po’ a sorpresa, è giunto pochi minuti fa da parte di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, che ha fatto sapere che le due nazioni hanno firmato un cessato il fuoco completo e immediato, notizia poi confermata anche dal vice primo ministro pakistano Dar. Una notizia a sorpresa visto che nelle ultime ore il conflitto sembrava si stesse intensificando.
Come riferiva la BBC, infatti, le due nazioni hanno bombardando le rispettive base militari, con i due eserciti che si sono accusati l’un l’altro, rimpallandosi le responsabilità.
L’India, che per primo ha attaccato il Pakistan e la regione del Kashmir accusando i vicini di casa dell’attentato terroristico ai danni degli indiani avvenuto a Pahalgam il mese scorso (coinvolgimento negato da Islamabad), ha accusato gli stessi nemici di aver dato vita ad una “escalation”, e di aver risposto in maniera “provocatoria”.
Le due parti, che non sono mai state realmente in pace visto il precedente conflitto durato decenni, stavano continuando a colpirsi fino a poche ore ma fortunatamente è arrivato lo stop alle ostilità. Gli ultimi aggiornamenti prima del cessate il fuoco raccontato di missili sganciati dal Pakistan per colpire delle basi militari indiane, e poche ore dopo, come risposta, l’India avrebbe aperto il fuoco su tre basi aree pakistane.
INDIA PAKISTAN, ABBATTUTI SISTEMI DI DIFESA S-400 INDIANI
L’esercito di Islamabad aveva fatto sapere di aver distrutto i sistemi di difesa S-400 dell’India, una circostanza che è stata però negata da Deli. Azadeh Moshiri, reporter della BBC da Islamabad, aveva fatto sapere che: “Abbiamo visitato un mercato della capitale del Pakistan, e sebbene nessuno sia in preda al panico, diverse persone affermano di ritenere che il conflitto a cui stanno assistendo sia il peggiore a cui abbiano assistito negli ultimi decenni”. Secondo il popolo pakistano Islamabad non ha potuto fare altro che rispondere ai bombardamenti indiani, ma fortunatamente, come detto sopra, il conflitto sembra essersi fermato.
“Non sono preoccupato per la mia sicurezza – ha raccontato un negoziante del posto – ma non so come possa finire. La guerra è un male per le persone di entrambi i Paesi, a prescindere dalla loro religione”.
Nel frattempo l’Alto Commissario indiano, Vikram Doraiswami, ha accusato il Pakistan di mantenere “infrastrutture terroristiche per decenni nei propri confini”, precisando che inizialmente l’India aveva preso di mira solo una base ritenuta covo dei terroristi, aggiungendo “Chiedetevi dov’era Osama Bin Laden”, ricordando che l’ex leader di Al Qaeda, poi ucciso dagli americani nel 2011, si nascondeva proprio in una località del Pakistan settentrionale.
INDIA PAKISTAN, PRIMO MINISTRO PAKISTANO: “RISPOSTA ADEGUATA”
Per Harsh Vardhan Shringla, ex ministro degli esteri indiano, il Pakistan avrebbe perso l’occasione di allentare le ostilità dopo la sua risposta all’India, accusandolo quindi di aver intensificato il conflitto con missili ad alta velocità i i droni: “Ha alzato la posta in gioco ed ora ha l’opportunità di tornare a una situazione più pacifica”, precisando inoltre che qualsiasi ulteriore escalation avrebbe incontrato una “risposta ferma” da parte dell’India, ricordiamo, dichiarazioni rilasciate prima dello stop alle ostilità.
La pensava diversamente il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif che aveva affermato che l’esercito del suo paese ha fornito una “risposta adeguata” all’India, specificando di aver dato “una risposta degna e vendicato il sangue di vite innocenti”. I morti dall’inizio del conflitto sarebbero già quasi un centinaio ma soprattutto vi sono già migliaia di sfollati, i residenti della regione del Kashmir (una delle zone più bombardate), che stanno scappando dalle proprie case: vedremo se torneranno nelle proprie abitazioni dopo la tregua o meno.
