Insulti e minacce al ristorante gestito dalla famiglia di Filippo Turetta, che tuttavia dal 2011 è stato venduto alla famiglia Fesio che ora minaccia di denunciare chi diffonde odio

In questi giorni in cui è centrale nelle pagine di cronaca il triste caso di Giulia Cecchettin, la ragazza 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, sembra essersi mossa anche una macchina dell’odio, che se per certi potrebbe essere giustificabile, non lo è mai quando finisce per colpire persone che non c’entrano nulla con quanto accaduto. Ne è un esempio piuttosto lampante quanto sta accadendo nel ristorante pizzeria La Cicogna di Torreglia, a Padova.



Non è chiaro come o quando, ma ad un certo punto è stata diffusa l’informazione che il ristorante fosse gestito dalla famiglia Turetta, che effettivamente è vero, ma solo se stessimo parlando del 2011. Così, un manipolo di persone in cerca di una sorta di giustizia personale ha preso di mira il ristorante, con telefonate minatorie, insulti e minacce contro gli attoniti proprietari. Attoniti, però, fino ad un certo punto perché compreso che le minacce e gli insulti erano rivolti alla famiglia Turetta, hanno deciso di farsi avanti e spiegare che il ristorante dal 2011 è gestito dalla famiglia Fesio, che nulla ha a che fare con Filippo, Giulia Cecchettin e le rispettive famiglie.



La famiglia Fesio: “Non c’entriamo con i Turetta e l’odio verrà punito”

Insomma, tutto quell’odio rivolto contro la famiglia di Filippo Turetta ha finito per colpire qualcuno che con loro e con Giulia non c’entra assolutamente nulla. A chiarire l’arcano, per così dire, è stata la stessa famiglia Fesio, che in un post ha specificato che sono loro i gestori reali. “Rispettare il dolore delle famiglie distrutte dovrebbe essere alla base del vivere civile”, si legge nel post, “ma ormai si è perso il senso del rispetto. E non siamo noi a doverci vergognare ma chi, in un momento tragico, si permette dietro una tastiera di insultare gratuitamente senza conoscere la reale situazione”.



Il post sembra aver chiarito una volta per tutte che la famiglia Turetta non gestisce più il ristorante, ed infatti minacce ed insulti sono leggermente calati. Nonostante questo, però, i Fesio hanno anche deciso di assumere un avvocato, Antonio Lombardi, per gestire eventuali screzi. Parlando con La Verità, quest’ultimo ha spiegato che “In riferimento alla tragica vicenda di Giulia Cecchettin, alcuni giornalisti hanno erroneamente indicato il ristorante La Cicogna come ristorante della famiglia di Filippo Turetta. Questo errore è stato ripreso da moltissime testate. A seguito di questa errata indicazione la famiglia Fesio ha ricevuto numerosissime recensioni negative e offensive, post ingiuriosi e minacciosi sui social media, disdette di prenotazioni, telefonate anonime” e si dice, soprattutto, pronto a denunciare tutti coloro che diffondono odio, specialmente sui social.