La proposta di Salvini per modificare il calcolo Isee: eliminare la prima casa per non escludere famiglie di ceto medio da contributi pubblici e bonus
Isee verso una revisione del calcolo per rendere più accessibili bonus e agevolazioni legate al reddito anche al ceto medio. La proposta di Matteo Salvini, avanzata già in discussione con il Ministro Giorgetti e rinnovata in occasione della partecipazione alla festa nazionale dell’Udc, è stata quella di aprire una campagna che porti ad un confronto diretto in maggioranza, per studiare un miglioramento del sistema di elaborazione che certifica il livello economico del nucleo familiare, che attualmente include anche la prima casa tra i beni, penalizzando così chi possiede un immobile, magari acquistato dopo anni di lavoro e sacrifici.
Il leader della Lega ha sottolineato in particolare come questo criterio porti ad assegnare gli aiuti sempre alle stesse fasce di popolazione, escludendo una intera categoria dalla possibilità di ottenere importanti benefici, come ad esempio quelli per le bollette, per la scuola e l’asilo nido, ma anche bonus bebè previsto per la nascita di un figlio o una adozione e quello per gli affitti, che hanno tra i requisiti una soglia difficile da raggiungere per chi nel modello deve inserire anche l’abitazione principale.
Salvini: “Via la prima casa dal calcolo Isee, il criterio esclude il ceto medio da tutti i contributi statali e bonus”
Il vicepremier Matteo Salvini ha lanciato una campagna per la revisione del calcolo dell’Isee. Per garantire un piano di supporto alle famiglie, focalizzato in particolare sul ceto medio, come ha già annunciato il governo, sarebbe infatti necessario escludere dal cumulo di reddito la prima casa per non escludere dai bonus i nuclei familiari che hanno un immobile di proprietà.
La necessità, ribadita proprio ieri durante il collegamento con la festa dell’Udc, si basa su una priorità che è quella di non fare arrivare tutti i benefit economici pubblici sempre alle stesse categorie. Come ha sottolineato infatti il leader della Lega: “Non è possibile che possedere una prima casa, un monolocale o un bilocale comprato dopo anni di sacrifici, ti tolga la possibilità di avere un contributo pubblico“.
La possibilità di una modifica dei criteri era stata già annunciata da Giorgetti ad agosto, quando il ministro parlando degli interventi da inserire nella prossima manovra insieme alla riduzione dell’Irpef e una nuova rottamazione fiscale, aveva anche suggerito un ulteriore miglioramento del sistema che oggi è utilizzato per certificare il reddito familiare, nel quale è ancora inclusa l’abitazione principale che di fatto alza la cifra finale del risultato rispetto a chi non ha proprietà.