Dopo il comando militare, l'Italia avrà anche quello della missione civile in Kosovo: nominato il generale Giovanni Pietro Barbano
Nuovo importante e delicato compito per l’Italia in ambito internazionale. Dopo il comando militare, avremo anche quello della missione civile Eulex in Kosovo: la conferma è arrivata ieri per bocca del ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Oggi (ieri, ndr) c’è una buona notizia per l’Italia, perché il generale dei carabinieri Barbano è stato nominato a capo della missione Eulex in Kosovo. Una scelta che gratifica e dimostra che quando c’è gioco di squadra si ottengono risultati”, le parole del titolare della Farnesina.
La missione Eulex è la missione dell’Unione europea per la tutela dello stato di diritto. E il clima è a dir poco rovente a causa delle continue tensioni che caratterizzano l’area balcanica, in particolare per la frattura mai ricomposta tra Serbia e Kosovo. Come evidenziato da Libero, nel corso del 2022 già in diverse occasioni s’è rischiato un nuovo conflitto armato. La missione è stata impletata con un ruolo da protagonista per l’Italia, in particolare con la presenza sul territorio di altri 23 carabinieri nostrani.
Italia a capo della missione Eulex in Kosovo
I militari sono al lavoro per presidiare le aree più critiche, a partire dalla città di Mitrovica, divisa a metà tra serbi e kosovari albanesi. Situazione di massima allerta, dunque, come testimoniato domenica scorsa in occasione dell’elezione dei sindaci nei quattro maggiori Comuni a maggioranza di popolazione serba. Secondo quanto riportato da Libero, la missione diplomatica europea per incoraggiare il dialogo tra le due fazioni non sta dando frutti al momento. L’ostacolo principale è rappresentato dalle resistenze interne da parte delle autorità di Pristina nel procedere alla realizzazione di un’Associazione di municipalità a maggioranza serba nel Nord del Paese, condizione già prevista negli accordi di Bruxelles di nove anni fa e ribadita dal nuovo piano stilato da Francia e Germania. Ma le parti restano ancora distanti e l’Italia è chiamata a un compito a dir poco delicato.
