Uno choc sui tassi d’interesse sarebbe letale per un paese come l’Italia, con un debito pubblico al 153%. Questo è quanto riferito da Frank Gill, senior director del settore Emea di Standard&Poors. L’agenzia di rating si è espressa già a più riprese riguardo l’emergenza Covid-19 valutandola come “un evento temporaneo” che avrà i suoi effetti sull’economie raggiungendo il picco nel secondo trimestre 2020. E’ previsto un recupero definito “a forma di U” nel 2021, un vero e proprio rimbalzo quando il Pil dovrebbe raggiungere secondo le stime i livelli del 2019. Ma, sostiene “La BCE farà di più per sostenere Paesi come l’Italia alle prese con un debito pubblico che non sosterrebbe manovre eccessive relative ai tassi d’interesse“. D’altronde la stessa Banca Centrale Europea ha prodotto in questi ultimi giorni valutazioni che collimano con quelle di Gill, affermando già di essere pronta ad accettare come garanzia i cosiddetti titoli “spazzatura” se l’Italia dovesse subire un taglio del rating dei suoi titoli di Stato, che al momento Standard&Poor’s ha ritenuto però opportuno non operare.
BCE PRONTA A BAZOOKA FINANZIARIO
Il cosiddetto “Bazooka” finanziario della BCE, definizione sempre attuale varata a suo tempo da Mario Draghi, dovrebbe nelle intenzioni di Christine Lagarde diventare ancor più consistente con il passare delle settimane, anche grazie all’accordo sul Recovery Fund che interessa particolarmente alle agenzie di rating. E nonostante sia stato garantito che saranno accettati anche titoli sottoposti a downgrade, questo per l’Italia dovrebbe essere scongiurato non solo per le valutazioni di Standard & Poor’s, ma anche per quelle di Ficht e Moody’s. Ratings ha mantenuto dunque invariato il merito di credito sovrano della Repubblica Italiana (“BBB”, due gradini sopra il “junk”) e una relazione di Moody’s ha affermato che nonostante il “forte choc economico legato alla pandemia di coronavirus il merito di credito sovrano resterà invariato data la natura temporanea della crisi e alla luce dei bassi costi di finanziamento. Standard & Poor’s ha comunque ribadito la necessità per l’Italia di “rifinanziare il suo debito a tassi di interesse reali intorno allo 0%”. Questa situazione dovrebbe sicuramente protrarsi fino all’8 maggio, quando Moody’s aggiornerà il rating dei titoli italiani e anche il 10 luglio Fitch non deciderà in autonomia di declassare il debito italiano a “spazzatura”.