Italia paese più anziano d’Europa/ NY Times: Senza più figli è destinata a scomparire
Italia paese più vecchio d’Europa. Natalità in calo, un problema che il New York Times chiama “maledizione”, ma che in realtà è frutto di anni di mancato sostegno alle politiche sociali

La popolazione d’Italia diventa sempre più anziana e, se continua così senza un cambiamento di direzione nelle politiche familiari e per il lavoro, sarà destinata a scomparire. Questo è quanto emerge da un’analisi fatta in un articolo del New York Times, nel quale, l’autore cerca di comprendere come sia stato possibile, negli anni per l’Italia, diventare il paese più vecchio d’Europa. Quanto la nuova direzione che intende prendere il governo, guidato da una donna per la prima volta, come sottolinea l’articolo, influirà su una crescita della natalità? Secondo l’approfondimento proposto, molto poco. Ma non è una novità, perchè sono anni che si parla della bassa natalità in Italia, che ovviamente non si risolve con un bonus bebè o con il congedo parentale. Se le famiglie non hanno un lavoro stabile e non riescono ad avere una casa, come può essere possibile invogliare i giovani a fare figli?
Un problema che ha costretto il governo Meloni ad approvare molte nuove misure economiche in favore delle persone più anziane e fragili. Una categoria di popolazione sempre più in crescita e che ha bisogno delle assistenze necessarie. Oltre a questo, l’evidente problema dei giovani che non hanno un lavoro stabile, contribuisce al fatto che il governo dovrà spendere sempre di più per le pensioni, se i contributi versati dai lavoratori non saranno più sufficienti.
“Tsunami d’argento” Italia: sempre più anziani e poco lavoro per i giovani
Secondo il New York Times quindi l’Italia ora sarebbe divisa tra il risolvere il problema sociale terza età, e quello dei giovanissimi che non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro. Una questione complicata, per la quale ci si chiede se, la prima donna a capo del governo, sia davvero in grado di risolvere. Certo, come afferma l’articolo, la Meloni ha basato la sua campagna elettorale sull’importanza della famiglia. Però oltre alle basi delle politiche sociali, forse sarebbero da rivedere anche le linee comuni di questa campagna per la natalità. Infatti, come spiega anche Alessandro Rosina, autore di “Storia demografica d’Italia”, è rimasta nel nostro paese “la convinzione che le politiche per la famiglia abbiano un’eco fascista“.
E questo tipo di sensazione è anche aumentata dopo le recenti elezioni, visto che la visione politica della Meloni, come ribadiscono nell’articolo, è sicuramente volta a spingere la natalità ed incoraggiare le giovani famiglie a crescere. Ma spesso non tiene conto del fenomeno immigrazione, e continua a sostenere la formula “prima gli italiani“. Purtroppo se continuiamo così bisognerà farsene una ragione, ed essere pronti al cosiddetto “tsunami d’argento“, che sta già colpendo l’Italia.
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